Coronavirus Covid-19: mons. Oliva (Locri), “ribaltare il macigno della paura che ci paralizza”

“Lo Spirito del Risorto ci aiuti a rompere ogni muro di isolamento e farci ripartire con l’entusiasmo dei due discepoli di Emmaus, per vivere il Vangelo con rinnovato entusiasmo in questi giorni di privazione, di desolazione e tristezza”. Lo scrive ai sacerdoti e ai diaconi della diocesi di Locri – Gerace il vescovo, mons. Francesco Oliva. “Anche noi come il discepolo che Gesù amava, che, sulle rive del mare di Tiberiade, riconobbe il Risorto dalla pesca abbondante, vogliamo vedere Gesù presente in questa triste situazione. Vogliamo poter esplodere la nostra gioia: è il Signore Risorto!”.
Mons. Oliva ha invitato il clero locale a “presentare all’altare del Signore le sofferenze del nostro popolo, la paura e l’angoscia degli anziani e di quanti sono malati di Covid-19”. Il presule è consapevole della “trepidazione delle famiglie di fronte a un futuro incerto”, della “sofferenza dei fratelli e sorelle con gravi disabilità”, della “povertà di quanti hanno perso il lavoro”, della “solitudine dei carcerati”, del “rischio di scoraggiamento dei giovani e dei ragazzi”. Quindi, il suo pensiero per la “fatica del personale medico e infermieristico che opera nelle corsie degli ospedali” e per le “forze dell’ordine e di quanti sono impegnati nell’assicurare assistenza, cura, vigilanza e rispetto delle regole essenziali della vita civile”. Di qui l’invito: “Diffondiamo il profumo di Cristo Risorto nella solitudine, nella miseria, nel dolore di tanti fratelli, ribaltando il macigno della paura che ci paralizza”.

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