Giffoni film festival: Gubitosi (direttore), “la nuova sfida è declinare la digitalizzazione al servizio della cultura”

Da Giffoni la nuova sfida, quella di declinare la digitalizzazione al servizio della cultura facendo da ponte tra i giovani, le istituzioni e i principali player mondiali del settore. In più l’idea di realizzare la prima cineteca digitale dedicata alla cinematografia per ragazzi, grazie al supporto tecnologico di Giffoni Innovation Hub. A lanciarla è stato Claudio Gubitosi, direttore di Giffoni Opportunity, durante il panel “Cultura & Innovazione” organizzato da Giffoni Innovation Hub nell’ambito di Next Generation 2020, rassegna iniziata ad agosto in occasione della 50ª edizione di Giffoni Film Festival.

“Abbiamo riunito le istituzioni insieme ai rappresentanti delle più grandi aziende mondiali che si occupano di digitale con un obiettivo preciso in mente: mettere al centro l’innovazione al servizio della cultura e della fruizione dei beni culturali all’interno di un contesto sociale che cambia e che, considerando il momento che stiamo vivendo, dovrà arrivare ad un rinascimento che tutti auspichiamo”, ha dichiarato Gubitosi, che ha aggiunto: “Il mio desiderio è che la Campania, e più in generale il Mezzogiorno, possa essere riferimento in questo settore, come Giffoni è leader nel mondo nel suo campo. Per farlo dobbiamo saper cambiare. Auspico una rivoluzione dolce perché finalmente la cultura possa essere vissuta secondo logiche e dinamiche più moderne”.
“Vogliamo costruire insieme, pubblico e privato, un grande progetto che ponga i giovani al centro di una importantissima mission – ha affermato Anna Laura Orrico, sottosegretario del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (Mibac) -: quella di rendere il nostro patrimonio culturale, le nostre bellezze, le opere frutto della creatività e del talento, di cui l’Italia è ricca, accessibili a tutti, attraverso le nuove tecnologie e il linguaggio digitale. I giovani sono la chiave per digitalizzare il nostro patrimonio culturale e creare un linguaggio accessibile a tutti sulla cultura e rivoluzionare la visione stessa che questo Paese deve avere delle politiche culturali per tutte le generazioni. Questo incontro rappresenta un punto di partenza importante, un primo passo per aprire il mondo della cultura, che spesso è ancora visto come un mondo chiuso, per addetti ai lavori. Solo se saremo in grado di educare alla bellezza, alla cultura, a un approccio consapevole dell’identità culturale che il nostro Paese custodisce e se sapremo farlo costruendo un proficuo dialogo intergenerazionale, potremo rendere l’Italia ancor più un Paese leader in una logica di sviluppo sociale, economico e culturale veramente sostenibile ed equilibrato”.

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