Notizie Sir del giorno: Libia e Conferenza Berlino, antisemitismo, Terra Santa, Colombia, dialogo ebrei-cattolici, crisi “M&Z”

Libia: Conte, “in questo momento non ha bisogno di nuove armi, di nuovi combattenti”

“La Libia in questo momento non ha bisogno di nuove armi, di nuovi combattenti. Siamo alla vigilia dell’incontro di Berlino, la cosa importante è che ci sia un cessate il fuoco” che, “come ho già detto, non è importante sia sottoscritto ma sostanziale”. Così il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, incontrando la stampa ad Algeri dove ha incontrato Abdelmadjid Tebboune e Abdelaziz Djerad, rispettivamente presidente e primo ministro della Repubblica Algerina democratica e popolare. Rispetto all’annuncio di Erdogan circa l’invio di truppe in Libia, il premier ha precisato che “possiamo trovare una soluzione per la crisi libica ma senza ulteriori armi, senza ulteriori combattenti. Questo riguarda tutti, indistintamente, i soggetti coinvolti. Adesso è il momento di dare spazio alla diplomazia, al dialogo e al confronto”. “Una volta sposata questa prospettiva e messa da parte l’opzione militare – ha proseguito – potremo valutare le modalità migliori. C’è sicuramente la possibilità di lavorare per portare in Libia, se necessario, un contingente anche di interposizione, di pace. E ci possiamo già dichiarate favorevoli verso questa opzione”. Il premier ha auspicato un “un cessate il fuoco condiviso da tutti gli attori, duraturo e non momentaneo” e ha definito “un ottimo segnale” la notizia riferita dai media libici della presenza di Haftar a Berlino. (clicca qui)

Libia: Sassoli (Parlamento Ue), “Al Serraj e Haftar a Berlino successo Ue. Cessate il fuoco trovi conferma con un accordo formale”

“La partecipazione del presidente Al Serraj e del generale Haftar alla Conferenza di Berlino è un successo della diplomazia europea. A dimostrazione del fatto che l’Unione quando agisce in maniera unita e compatta è in grado di far sentire la propria voce sulla scena internazionale”. Lo afferma il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, in vista dell’incontro che si terrà nella capitale tedesca domenica 19 gennaio sulla situazione in Libia. “Occorre adesso continuare a fare pressione sulle parti affinché il cessate il fuoco sostanziale di queste ore sul terreno trovi conferma con un accordo formale. È questo l’obiettivo su cui lavorare in vista della Conferenza di Berlino dove l’Unione europea – dice Sassoli – si presenta con un ruolo decisivo. Dobbiamo essere pronti ad utilizzare ogni strumento a nostra disposizione, sia civile che militare, sotto l’egida delle Nazioni Unite, per il monitoraggio del cessate il fuoco e per il rispetto da parte di tutti dell’embargo sulle armi, premesse fondamentali per la stabilizzazione del Paese e l’avvio di un dialogo politico fra tutte le componenti libiche”. (clicca qui)

Ebrei: Santerini nominata “coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo”, “incarico gratuito, dietro l’insulto c’è sempre un’accusa inventata”

“Ci risiamo. Di nuovo una marea di insulti, parolacce e falsità via social sotto il tweet di Giuseppe Conte che ieri sera dava l’annuncio della nomina venerdì in Consiglio dei ministri di un ‘coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo’”. A denunciarlo al Sir è stata la stessa Milena Santerini scelta per questo incarico. “Tra l’altro – precisa subito –, vorrei sottolineare a chi ha scritto ‘un altro stipendio da pagare’ che si tratta di un incarico gratuito. Questo dimostra anche il fatto che dietro l’insulto, c’è sempre un’accusa completamente inventata”. Santerini dice di conoscere molto bene il fenomeno. D’altronde, è vicepresidente della Fondazione memoriale della Shoah di Milano, membro del Consiglio didattico nazionale del Museo della Shoah di Roma e del Cdec (Centro di documentazione ebraica contemporanea). Santerini definisce la sua nomina “un onore ma anche una responsabilità enorme”. “Speravo che fosse nominato un coordinatore per la lotta contro l’antisemitismo perché è un richiesta che viene da una risoluzione del Parlamento europeo del 2017 e perché sono fenomeni che stanno preoccupando molto”. (clicca qui)

Terra Santa: vescovi Hlc, “insediamenti e muro stanno distruggendo ogni prospettiva di pace”

(da Ramallah) “La voce della gente in Terra Santa non può essere ignorata”: comincia così il comunicato finale dei vescovi del Coordinamento di Terra Santa (Hlc) diffuso questa mattina al termine del loro pellegrinaggio di solidarietà annuale che li ha portati a Gaza, Gerusalemme Est e Ramallah (11-16 gennaio). Nel comunicato i vescovi, ribadendo la denuncia dell’Assemblea degli Ordinari cattolici (dichiarazione del 20 maggio 2019) della “incapacità della comunità internazionale di contribuire alla promozione della giustizia e della pace in questo luogo dove è nato Cristo” fanno appello ai rispettivi governi affinché “facciano di più per adempiere alle loro responsabilità per far rispettare il diritto internazionale e per proteggere la dignità umana. In alcuni casi – sottolineano i vescovi del Coordinamento – essi si sono resi attivamente complici dei mali del conflitto e dell’occupazione”. Per l’Hlc, “la costruzione di nuovi insediamenti e il muro di separazione stanno distruggendo ogni prospettiva di due Stati che vivono in pace”. Nella dichiarazione finale i vescovi di Nord America (Canada e Usa), Ue e Sud Africa denunciano che “alle nostre sorelle e ai nostri fratelli in Cisgiordania vengono negati anche i diritti fondamentali, tra cui la libertà di movimento”. (clicca qui)

Colombia: vescovi, “dolore, preoccupazione e condanna per uccisioni leader sociali. Serve una politica nazionale contro questa minaccia”

“Noi vescovi avvertiamo immenso dolore, preoccupazione e condanna nel ricevere, ogni giorno, in questo inizio di 2020, notizie di omicidi di leader sociali e di minacce alle comunità. Manifestiamo la nostra solidarietà ai sopravvissuti, ai familiari e ai cari di coloro che hanno perso la vita in questa ondata di violenza e morte senza senso”. Lo afferma la Conferenza episcopale colombiana (Cec), attraverso una nota diffusa oggi. Una presa di posizione forte, dettata dalla preoccupante situazione di incremento di uccisioni e minacce di leader sociali, comunitari, ex membri delle Farc. Secondo l’Indepaz, l’Istituto per lo sviluppo e la pace, nel corso del 2020 sono già 17 le uccisioni di leader sociali e persone che agivano in difesa dei diritti umani. I vescovi si dicono vicini anche alle diocesi e alle comunità che continuano a essere vittime del flagello della violenza, soprattutto nei dipartimenti del Chocó, Cauca, Valle del Cauca, Norte de Santander, Nariño e Arauca. I vescovi chiedono il rispetto della vita di ogni persona, “che è sacra”, e chiedono al Governo e alla società civile di fare “tutto ciò che è necessario per prevenire il verificarsi di omicidi, attacchi e azioni violente contro i nostri fratelli e sorelle”, avvertendo che questi fatti finiscono per “minacciare la democrazia e le istituzioni del Paese”. (clicca qui)

Dialogo ebrei e cattolici: mons. Spreafico (Cei), “come disse Pio XI, siamo tutti spiritualmente semiti”

“Gesù era ebreo, come lo erano Maria, Giuseppe e gli apostoli. Siamo tutti – come disse Pio XI in tempi molto tragici – spiritualmente semiti”. A spiegare in questi termini il significato della “Giornata di approfondimento del dialogo tra ebrei e cristiani cattolici”, che si è celebrata oggi nelle diocesi italiane, è mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone e presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo. “Vogliamo invitare le comunità a vivere e capire il mondo ebraico come una realtà di uomini e donne che sono in mezzo a noi e che vivono una lunga tradizione di fede che è all’origine della nostra fede cristiana”, ha affermato il presule in un’intervista al Sir. Nella presentazione della Giornata, il vescovo ha riferito dati allarmanti. Nel 2016 sono stati postati on line 382mila post antisemiti, 43,6 post all’ora, uno ogni 83 secondi. Di questi, 2.700 sono comparsi sui social network italiani. Si è anche calcolato che nel periodo di tempo 1-24 gennaio 2018, ci sono stati 23 post all’ora per un totale di 550 post al giorno che contenevano espressioni antisemite e neonaziste, 4.5 post all’ora e 108 post al giorno che negavano la Shoah. (clicca qui)

Crisi rubinetteria “M&Z”: mons. Brambilla (Novara), “attenzione e preghiera per famiglie e lavoratori coinvolti”

“Con interesse e con un sentimento di grande apprensione” il vescovo Franco Giulio Brambilla e la Chiesa novarese stanno seguendo, attraverso gli organi di informazione locale, le vicende che interessano la “M&Z”, rubinetteria di Bolzano Novarese. La preoccupazione riguarda le sorti dell’azienda, ma soprattutto le 130 persone che oggi vedono a rischio il loro posto di lavoro. Il vescovo e la diocesi di Novara, oltre ad esprimere solidarietà e vicinanza ai lavoratori e alle famiglie coinvolte nella vicenda, sostengono l’appello del sindaco di Bolzano Novarese e di altri sindaci dei paesi vicini, affinché vengano messe in essere tutte le iniziative possibili per “salvaguardare la continuità dell’importante realtà produttiva esistente”. Auspicano, inoltre, che non cessino le trattative e si possa giungere, grazie al contributo di tutti i soggetti pubblici e privati, ad “una soluzione che salvaguardi le persone e la loro dignità”.
Unitamente all’Ufficio diocesano della pastorale sociale e del lavoro, il vescovo invita “le parrocchie della diocesi ad essere sensibili verso questa situazione occupazionale e sociale, rivolgendo il pensiero e la preghiera durante le celebrazioni domenicali a tutti i lavoratori e alle famiglie interessate”. (clicca qui)

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