Ebrei: nomina “coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo”. Santerini al Sir, “incarico gratuito, dietro l’insulto c’è sempre un’accusa inventata”

“Ci risiamo. Di nuovo una marea di insulti, parolacce e falsità via social sotto il tweet di Giuseppe Conte che ieri sera dava l’annuncio della nomina venerdì in Consiglio dei ministri di un ‘coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo’”. A denunciarlo al Sir è la stessa Milena Santerini scelta per questo incarico. “Tra l’altro – precisa subito –, vorrei sottolineare a chi ha scritto ‘un altro stipendio da pagare’ che si tratta di un incarico gratuito. Questo dimostra anche il fatto che dietro l’insulto, c’è sempre un’accusa completamente inventata”. Santerini dice di conoscere molto bene il fenomeno. D’altronde, è vicepresidente della Fondazione memoriale della Shoah di Milano, membro del Consiglio didattico nazionale del Museo della Shoah di Roma e del Cdec (Centro di documentazione ebraica contemporanea).
Santerini definisce la sua nomina “un onore ma anche una responsabilità enorme”. “Speravo che fosse nominato un coordinatore per la lotta contro l’antisemitismo perché è un richiesta che viene da una risoluzione del Parlamento europeo del 2017 e perché sono fenomeni che stanno preoccupando molto”. Secondo i dati dell’Osservatorio antisemitismo del Cdec, del cui comitato scientifico Santerini è membro, “nell’ultimo anno c’è stato un aumento anche quantitativo” di atti antisemiti intesi sia come aggressioni fisiche o vandalizzazioni (come sulle pietre d’inciampo) sia come discorsi di odio. Per quanto riguarda l’hate speech, aggiunge il neo coordinatore, “non c’è dubbio che ci troviamo di fronte ad un fenomeno in crescita preoccupante da qualche anno. Tra le vittime purtroppo c’è stata anche la senatrice a vita Liliana Segre ma anche adesso abbiamo avuto risposte al tweet di Conte, che annunciava la mia nomina a coordinatore nazionale, piene di parolacce e di insulti” o anche frasi come “Che cosa c’entra? A cosa serve?”.
“Sono operazioni organizzate che immediatamente fanno massa subito”, spiega l’esperta. “Noi abbiamo quindi il cittadino comune che si fa trascinare dalla rabbia perché vive delle frustrazioni o problemi personali e se la deve prendere con qualche personaggio politico. Ma abbiamo anche forme di antisemitismo organizzato di vecchio stampo, cioè gruppi ancora esistenti neofascisti e simpatizzanti neonazisti. Una realtà ben salda purtroppo ancora in Italia”. Santerini spiega che “il coordinatore avrà un ruolo di raccordo tra le istituzioni e tutti quelli che si occupano di questi temi ed avrà un ruolo di spinta istituzionale per quanto riguarda le norme perché spetta poi al Parlamento e al governo il compito di legiferare. E poi credo che abbia anche un ruolo importante educativo sui media e a livello culturale in particolare rispetto all’hate speech, allo sport e alle scuole”. L’ultimo pensiero è rivolto al Giorno della memoria che in Italia si celebra il 27 gennaio: “La memoria della Shoah è, nonostante tutto, una memoria che ci ha unito in questi anni e quindi non può diventare di parte”, sostiene Santerini. “Ci ha unito nel dire tutti insieme che non deve accadere mai più. Durante la seconda guerra mondiale, la deportazione e la distruzione degli ebrei europei sono state possibili perché si erano attivati meccanismi di esclusione, pregiudizio, odio e intolleranza. Meccanismi che dobbiamo anche oggi interrompere perché sappiamo qual è il loro esito finale e non lo possiamo più permettere”.

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