Diocesi: Catania, il contributo della Cei per sostenere il risanamento della Fondazione Oda, storico ente riabilitativo etneo

Nove milioni di euro a disposizione dell’Oda (Opera diocesana assistenza) di Catania. Arriveranno nelle casse della diocesi di Catania grazie al contributo della Cei e serviranno, appunto, a sostenere la Fondazione nell’opera di risanamento da tempo avviata dal commissario straordinario, Adolfo Landi. L’erogazione del credito è frutto di un accordo a tre, siglato stamane dalla Conferenza episcopale italiana, dalla diocesi etnea e dalla Fondazione Oda. L’intesa è nata da una interlocuzione tra la Cei e la diocesi di Catania, su impulso di quest’ultima, che ha promosso l’intervento dei vescovi italiani nella questione del risanamento dello storico ente riabilitativo etneo. “Non è così abituale che la Cei sostenga in maniera così forte una realtà, anche per il tramite di una diocesi – ha sottolineato l’economo della Cei, Mauro Salvatore –; tuttavia, il piano di ristrutturazione, formulato dalla Fondazione, è stato valutato molto positivamente e ritenuto convincente. Credo che il sostegno della Cei possa dare fiducia non solo all’Oda, ai suoi assistiti e agli operatori, ma anche a tutto il territorio siciliano”.
“Oggi è una bellissima giornata. L’Oda merita l’attenzione e la fiducia che sta ricevendo – ha affermato l’arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina –, proprio per il ruolo che svolge a favore dei più deboli e delle loro famiglie, per la qualità dei servizi che eroga e per l’impegno dei dipendenti, che si sono sempre spesi per superare le difficoltà. I riconoscimenti sono uno stimolo a fare sempre meglio e ci spingono a continuare su questa strada”.
L’accordo è stato siglato in uno dei centri di riabilitazione della Fondazione, il “Maria SS. del Carmelo” di Pedara, l’unica struttura per disabili “gravi” presente in Sicilia. Non una scelta casuale. “Abbiamo voluto suggellare qui questo momento storico per l’Oda – ha spiegato il commissario straordinario – poiché, a breve, questa struttura diventerà il più grande centro residenziale per le persone con disabilità del Sud Italia. Vi convergeranno tutti i nostri convittori, attualmente presenti in tre dei nostri centri di riabilitazione, per un totale di cento posti letto. Un altro traguardo che tre anni fa, quando mi sono insediato, sarebbe stato quasi impossibile immaginare. Adesso possiamo affermare che l’ente è sano e non produce più perdite. In più, grazie all’intervento della Cei, potremo fare fronte al pregresso”.

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