“In un Paese che fa già fatica a garantire cure adeguate agli anziani, il suicidio assistito offre una ‘facile’ soluzione a questa crisi. La nostra società cambierà per sempre se il parlamento scozzese darà il via libera, oggi, alla legge proposta nel 2021 dal liberaldemocratico Liam McArthur, che dà a malati terminali, in grado di intendere e di volere, la possibilità di togliersi la vita, con l’aiuto dei medici, se due dottori confermassero che non ci sono possibilità di guarigione”. Con queste parole il segretario generale della Conferenza episcopale scozzese Gerard Maguinness commenta, per il Sir, la scelta del parlamento scozzese di votare, oggi, sulla legalizzazione del suicidio assistito. Se i deputati bocceranno la legislazione, il suo iter verrà interrotto per sempre. Se la approveranno, la normativa verrà vagliata, in sede di commissione, dove potranno essere proposti emendamenti, prima che torni al parlamento per un altro voto. Ai parlamentari è stato consentito di seguire la loro coscienza, senza nessuna indicazione dai partiti, ma ad opporsi alla normativa sono, tra altri, anche il premier attuale John Swinney e i due primi ministri che l’hanno preceduto, Humza Yousaf e Nicola Sturgeon. La “Assisted Dying for Terminally Ill Adults”, “Morte assistita per adulti malati terminali”, questo è il nome della legislazione sulla quale il parlamento scozzese si esprimerà oggi, potrebbe rendere la Scozia la prima nazione del Regno Unito a dare il via libera alla morte assistita.