Pasqua: mons. Palmieri (Ascoli), “non siamo fatti per la rassegnazione ma per la vita, non siamo fatti per l’odio, ma per la pace”

“Non siamo fatti per la rassegnazione ma per la vita, non siamo fatti per l’odio, ma per la pace”. Lo ricorda il vescovo di Ascoli Piceno, mons. Gianpiero Palmieri, nel messaggio di Pasqua inviato alla comunità diocesana.
“La fede (anche quella più ‘semplice’ di chi, anche se non molto credente, si fida però ‘della vita’) nasce per l’azione dello Spirito del Risorto nel cuore degli uomini”, ricorda il presule sottolineando che “è questo il miracolo che avviene continuamente per dono di Dio, è il miracolo della fede che vince ogni paura”. Il vescovo invita a notare che “la storia della Passione di Gesù secondo Marco comincia con un giovane pieno di paura che fugge via senza veste e termina con un giovane vestito di bianco che invita le donne e la comunità dei discepoli a non avere paura perché Gesù è risorto”. “Ecco il miracolo della grazia!”, commenta mons. Palmieri: “La fede ringiovanisce continuamente la Chiesa, la spinge a non avere paura, la spinge a gridare al mondo che il Signore è risorto, che Dio ama gli uomini, che la vita e la speranza del mondo hanno il loro fondamento nel vangelo della Risurrezione”. “Qual è il motivo della speranza dei cristiani, anche in questo tempo così profondamente segnato dalla guerra, dalla violenza, dallo smarrimento?”, domanda il vescovo. “Il segreto di questa speranza – spiega – è lo Spirito di Gesù risorto, è Lui che spinge i credenti e ogni uomo che si apre alla grazia ad andare avanti, a lottare, a combattere con le armi della persuasione per la giustizia, la fraternità universale, la pace”. Mons. Palmieri esorta: “Celebriamo con gioia la notte e il giorno di Pasqua! E poiché anche noi siamo chiamati ad andare nella Galilea delle Genti, invitiamo tutti, cristiani e credenti di altre religioni, a ritrovarsi in piazza per pregare e manifestare per la pace”. Di qui l’invito: “Il 14 aprile a piazza Arringo la mattina alle 10 celebreremo l’Eucarestia e poi alle 11.30, insieme a tutti gli uomini credenti e credenti di altre religioni, testimonieremo il comune desiderio di pace in una preghiera a cui insieme con noi parteciperanno anche i responsabili di diverse comunità religiose presenti nel nostro territorio. Il giorno prima, in cattedrale, il card. Matteo Maria Zuppi, presidente dei vescovi italiani, insieme ad altre personalità esperte di geopolitica, ci parleranno di come sia possibile credere e lavorare per la pace, essere artigiani di pace, anche in questo tempo”.

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