Polonia: beatificazione famiglia Ulma. Bassi (Fafce), “evento storico”

“La Fafce è lieta di condividere la gioiosa notizia che domenica 10 settembre, per la prima volta, una famiglia sarà beatificata, compreso un neonato. È un evento storico”. Lo ha dichiarato il presidente della Federazione delle associazioni familiari cattoliche in Europa (Fafce), Vincenzo Bassi, alla vigilia della cerimonia di beatificazione della famiglia Ulma a Markowa, in Polonia, presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le cause dei santi. Nella notte tra il 23 e il 24 marzo del 1944, i poliziotti tedeschi scoprirono che nella fattoria degli Ulma a Markowa erano nascosti otto ebrei e li giustiziarono. Furono uccisi anche Józef e Wiktoria Ulma, mentre stava nascendo il settimo figlio. Non furono risparmiati figli: Stanisława (7 anni), Barbara (6 anni), Władysław (5 anni), Franciszek (4 anni), Antoni (2 anni) e Maria (1 anno). Il martirio è stato riconosciuto da Papa Francesco con un decreto lo scorso dicembre. Inoltre, il Sejm polacco ha stabilito che il 2024, anno in cui ricorre l’80° anniversario dell’assassinio, sarà “l’Anno della famiglia Ulma”.
Padre Witold Burda, postulatore della famiglia Ulma, ha dichiarato all’agenzia di stampa cattolica che nella casa è stata trovata una Bibbia con la parabola del Buon Samaritano sottolineata: “Hanno costruito la famiglia sul fondamento della fede con la fedeltà ai due comandamenti essenziali: amare Dio e amare il prossimo”. Anche Bassi ha affermato: “Józef e Wiktoria Ulma erano persone comuni che non volevano essere eroi o martiri: aiutavano gli altri, soprattutto gli ebrei perseguitati, che nascondevano, consapevoli della pena di morte che pendeva su chi lo faceva. La loro straordinaria dedizione e servizio possono essere un fulgido esempio di amore disinteressato e di valori familiari ai giorni nostri”.

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