Diocesi: Piacenza-Bobbio, dall’11 settembre in 2 parrocchie ripartono i gruppi di auto-mutuo-aiuto con La Ricerca per persone a lutto e caregiver

“Incontrarsi. Tra persone che stanno attraversando un momento particolarmente difficile della loro vita, doloroso come la perdita di una persona cara o tormentato dal timore di non essere mai all’altezza e di non fare mai abbastanza nell’impegno quotidiano di prendersi cura di un proprio familiare non autosufficiente. Poter esprimere dubbi, emozioni (rabbia, dolore, sensi di colpa…) spesso inconfessate (per paura di non essere capiti), in un confronto sincero che aiuta e dà aiuto”: è l’opportunità che viene offerta dai Gruppi Ama (auto-mutuo-aiuto) che “La Ricerca” con il sostegno della diocesi di Piacenza-Bobbio avvierà a partire da lunedì 11 settembre in due parrocchie della città per cercare di portare sollievo a quanti stanno vivendo un lutto e ai caregiver, spesso soli e isolati nell’assistenza quotidiana a un familiare non in grado di badare da solo a se stesso, una condizione molto delicata e complessa (e sempre più diffusa) che quando è protratta comporta stress emotivi, fisici e psicologici tali da richiedere un intervento di aiuto prima che degeneri a sua volta in qualcosa di patologico. A parlarne è il settimanale della diocesi di Piacenza-Bobbio, “Il nuovo giornale”.
Sia i gruppi del lutto (condotti da Anna Papagni e dallo psicologo Sergio Bernazzani in San Giuseppe Operaio, via Martiri della Resistenza) sia quelli rivolti ai caregiver (condotti da Donatella Peroni presso Nostra Signora di Lourdes, via Damiani) inizieranno lunedì 11 settembre. Si tratta, chiarisce “Il nuovo giornale”, della prosecuzione dell’esperienza (ben riuscita) dei percorsi Ama che l’associazione fondata da don Giorgio Bosini sta portando avanti da alcuni anni in collaborazione con la Pastorale della salute della diocesi e le due parrocchie cittadine sulla scorta dei bisogni emersi nel tempo buio della pandemia scoppiata nel marzo del 2020.
Gli incontri dei gruppi sono quindicinali e guidati da un counselor, che è esperto dell’ascolto. Per capire come funzionano è possibile chiedere un colloquio telefonando al 348.8557985 (o scrivendo una email ad annapapagni@laricerca.net), risponde Anna Papagni, che è la responsabile dell’auto-mutuo-aiuto dell’associazione “La Ricerca”.
“La reciprocità, l’immedesimarsi e la condivisione – spiega al settimanale diocesano – spingono, costringono a guardarsi dentro, recuperando le proprie risorse, il senso del vivere, e soprattutto, in caso di lutto, di sopravvivere a chi non c’è più. L’empatia dà forza, le persone sperimentano quella forza vitale che viene a crearsi nello “spazio comunicativo” del gruppo, in cui si dà voce ad emozioni e storie di vita. Si crea una relazione dove ognuno risponde per sé, ma è anche chiamato a farsi carico degli altri, perché è solo così che si riesce a maturare un senso di forza, si acquisisce una competenza che trasforma ciascun partecipante e lo rivitalizza”.

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