Diocesi: mons. Morrone (Reggio Calabria-Bova), “non possiamo scaricare sui nostri amministratori le nostre responsabilità”

“La fede disobbedisce a ciò che umilia la nostra umanità e promuove tutto il bello e il buono che abita il cuore di tutti!”. Lo ha detto mons. Fortunato Morrone, vescovo di Reggio Calabria-Bova, nel discorso a braccio pronunciato in occasione della consegna del Quadro della Madonna della Consolazione. “Muoversi significa spezzare consuetudini che non ci permettono di crescere in umanità, in dignità!”, il monito del presule: “E Maria si mise in cammino velocemente senza aspettare, senza aspettare che il sommo sacerdote gli desse l’ok, perché c’è l’umano di mezzo, c’è Elisabetta che la attende e, oggi, anche tanti fratelli e sorelle attendono la nostra visita in nome di Gesù, come Maria”. “Il Signore vuole che apriamo gli occhi, che sgraniamo gli occhi, che sappiamo essere responsabili in questa città delle scelte che operiamo”, l’appello di mons. Morrone: “Allora diciamo ai nostri amministratori: ‘Aiutateci e noi vi aiutiamo’. Non possiamo scaricare sui nostri amministratori le nostre responsabilità e, peggio, irresponsabilità. Se la nostra fede – e non la religione – non tocca la nostra vita, non tocca il nostro portafoglio, la nostra famiglia, allora stiamo adulterando l’amore, stiamo tradendo l’amore. Se non vivi la tua esistenza nel segno del Vangelo, con questa processione guardando Maria che ti indica Gesù, allora questo è il momento di rimetterti in cammino. Se, come vescovo, non sono attento alla voce di questo popolo affidatomi e non lo servo come Gesù ci insegna, chiedo perdono al Signore e a voi, ma anche per me è questa processione è una ripartenza, una ripartenza dietro Gesù che ci insegna ad essere umani così come Maria ha vissuto”.

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