Mafia: Mattarella ricorda Mauro Rostagno, “è possibile combatterla e sconfiggerla, continuare nell’impegno per la libertà e per lo sviluppo civile”

“La mafia decise di uccidere Rostagno, giornalista nella provincia di Trapani, per la sua attività di denuncia di reti affaristiche e di trame organizzate dalle cosche. I capi mafiosi avevano adottato una strategia terroristica che colpì barbaramente magistrati, uomini delle Istituzioni e delle forze dell’ordine, con l’intento di annientare la libertà di cittadini e comunità. La società ha reagito. Le Istituzioni democratiche hanno dimostrato che è possibile combattere e sconfiggere le mafie. I giovani hanno compreso ciò che Rostagno ripeteva: ‘La mafia è la negazione della vita’”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 35° anniversario dell’assassinio di Mauro Rostagno.
“Trentacinque anni fa – ha ricordato il Capo dello Stato – un vile agguato mafioso strappò Mauro Rostagno all’affetto della figlia, dei familiari, degli amici e di quanti con lui condivisero l’impegno sociale e le battaglie contro l’oppressione criminale. A loro, anzitutto, esprimo i sensi della vicinanza e della solidarietà della Repubblica”. “Ricordare il suo assassinio – ha concluso Mattarella – richiama al dovere di continuare, in ogni ambito della vita sociale, nell’impegno per la libertà dalle mafie e per lo sviluppo civile delle nostre comunità”.

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