Navarro Valls: Roma, il 5 luglio la presentazione del premio internazionale a lui dedicato “per la leadership e la benevolenza”

“Un’intera vita, quella di Joaquín Navarro-Valls (Cartagena, 16 novembre 1936 – Roma, 5 luglio 2017), costruita su una leadership naturale, con interessi che hanno attraversato la medicina, la psichiatria, il giornalismo e lo studio filosofico della Benevolenza, dove si innestano le motivazioni profonde che spingono una persona ad effettuare un gesto autentico di donazione per il bene di un’altra persona e della società nel suo complesso”. A questi valori si ispira il Premio Internazionale Navarro-Valls per la Leadership e la Benevolenza, istituito dall’Università Campus Bio-Medico di Roma e la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, nell’ambito delle iniziative dei primi trent’anni di attività dell’ateneo. il Premio Internazionale Joaquín Navarro-Valls verrà presentato il prossimo 5 luglio, presso il Palazzo della Cancelleria a Roma: un appuntamento culturale dedicato alla Leadership e alla Benevolenza, temi cari a Navarro-Valls e alla Biomedical University Foundation, di cui Navarro è stato presidente, cardini di una riflessione su una possibile società futura più inclusiva. Per l’occasione – si legge in una nota – è stato istituito un “Fondo Borse di Studio per l’Università Campus Bio-Medico di Roma” intitolato a Navarro-Valls con l’obiettivo di “promuovere i principi di un ascensore sociale e valorizzare talenti meritevoli, garantendo il diritto allo studio, inclusione, sviluppo e il riconoscimento del talento”. Il Premio Internazionale Joaquín Navarro-Valls per la Leadership e la Benevolenza viene assegnato in base all’esito del voto espresso dalla Giuria sulla base delle candidature presentate dal Comitato Scientifico. I candidati sono “figure di grande spessore – sociale, economico, istituzionale – che riflettono nel loro percorso di vita la visione profonda e ancora attuale di Navarro-Valls sui temi della Leadership e della Benevolenza”. “Malgrado, la leadership sia l’arte di produrre il consenso – scriveva Navarro Valls – è chiaro come non sia possibile una valorizzazione piena di una determinata leadership, senza una consistente presenza di contenuti forti nella strategia intrapresa. Perché proprio questi contenuti forti sono in grado di porre in essere l’autentica affidabilità personale di chi guida gli altri verso determinati obiettivi”. Sei, per il portavoce di Giovanni Paolo II, i valori essenziali per interagire con la gente: “la consistenza umana, l’integrità, la capacità di comunicare, di saper delegare, di saper esercitare una obiettiva valutazione degli altri, e la disposizione o la capacità per il cambiamento. Mi sembra, poi, ovvio rimarcare un settimo valore tipico del leader: la visione d’insieme della realtà. Una qualità che distingue il tecnico dal leader”. Altra “qualità specifica della vera leadership” è la fiducia, che Navarro descrive così: “la volontaria disponibilità a rendersi vulnerabile all’azione di un’altra persona considerata leader, giustificata da aspettative positive sulle sue intenzioni e le sue proposte”. Infine, la benevolenza: “Quale beneficio traggo per me, quando io mi dono agli altri? Un unico beneficio, ma che vale molto: l’autorealizzazione di me stesso come persona. Questo spiega anche l’apparente paradosso per cui ogni atto di benevolenza è un dono, ma un dono per chi dona. La benevolenza può cambiare il mondo!”.

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