Primo Maggio: messaggio di mons. Caiazzo (Matera), “è assurdo che siano persone che soffrano per mancanza del minimo indispensabile”

“C’è grande preoccupazione per il numero sempre più crescente di disoccupati e, in particolare, di giovani che non trovano un’occupazione degna di questo nome. Nell’era del benessere, dello spreco, è assurdo che ci siano persone (non numeri) che soffrano per mancanza del minimo indispensabile”. Si apre con queste parole il messaggio che l’arcivescovo di Matera-Irsina e vescovo di Tricarico, Antonio Giuseppe Caiazzo, rivolge alle autorità civili regionali, provinciali, locali, agli imprenditori regionali, ai Sindacati di Basilicata e ai lavoratori per la festa del lavoro del Primo Maggio. “Continuo a ripetere – scrive l’arcivescovo – che è assurdo che ancora non si riesca a trovare una soluzione adeguata, con progetti mirati a favore delle nuove generazioni e per il bene della nostra terra”. Mons. Caiazzo chiede quindi “un tavolo di lavoro con tutte le istituzioni regionali, provinciali e comunali, i sindacati, gli imprenditori” in cui sia possibile abbassare “le bandiere politiche” e “avviare un serio processo di sviluppo locale”. Nel messaggio il vescovo racconta anche che sono tanti coloro che quotidianamente “bussano” alla sua porta “per un posto di lavoro”. Il pensiero va ai lavoratori del “reddito minimo d’inserimento” o “tirocinanti d’inserimento sociale”, ai tanti migranti e alle donne soprattutto nei paesi, del caporalato. “Non basta, certo, che sia riconosciuto il diritto al lavoro”, scrive mons. Caiazzo, “bisogna che il lavoro sia retribuito con giustizia e soddisfi le esigenze primarie per una vita dignitosa personale e familiare”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo