Otto marzo: Treu (Cnel), “le donne possono favorire la transizione da un’economica del mero consumo a un’economia della cura”. Fracassi, “nel lavoro ancora troppe disparità”

“Esistono ancora troppe disparità tra uomo e donna nel mercato del lavoro. È ancora un mondo del lavoro che chiede alle donne in sede di colloquio se hanno intenzione di far famiglia; un mondo del lavoro in cui alle donne si richiede bella presenza. Le donne sono la gran parte dei part-time involontari e dei lavoratori precari. Qualità del lavoro e nuova occupazione femminile rappresentano la strada per affermare emancipazione e libertà e contrastare le disuguaglianze di genere. Le donne devono rivendicare il diritto a governare i processi per cambiare le cose”. Lo ha affermato la vicepresidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, Gianna Fracassi, oggi a Roma al convegno “Le donne in un mondo del lavoro in evoluzione: verso un pianeta 50-50 nel 2030” promosso dal Cnel in sinergia con il Museo Orto Botanico di Roma Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università La Sapienza, in occasione della Giornata internazionale della donna.
All’incontro introdotto dalla paesaggista Consuelo Fabriani, sono intervenuti Gianfranco Bologna, segretario generale della Fondazione Aurelio Peccei, che ha presentato l’edizione italiana del Rapporto “Earth 4 All – Una terra per tutti curato dal Club di Roma, Daniela De Leo, pro-rettrice al Public Engagement Università La Sapienza, Enrico Giovannini, direttore scientifico di Asvis, Simona Castaldi, professoressa di Ecologia all’Università della Campania e Scientific Manager del progetto Su-Eatable Life per il Barilla Center for Food & Nutrition, e Rosalaura Romeo, coordinatrice della Mountain Partnership Secretariat/FAO. Al termine dell’incontro c’è stato l’affidamento del coordinamento del Forum permanente sulla parità di genere del Cnel alla consigliera Rossana Dettori.
“Le donne – ha commentato il presidente del Cnel, Tiziano Treu – hanno ancora la responsabilità principale nella gestione familiare e quindi possono influire in maniera significativa sulla qualità dei consumi, compresi quelli energetici. Nel mondo del lavoro, nonostante i progressi compiuti, alle donne resta ancora molta strada da fare per raggiungere la effettiva parità”. “Finora – ha aggiunto – tutta l’impostazione delle attività produttive, della impresa gerarchica, della organizzazione e degli orari del lavoro è stata improntata al modello maschile. Questa impostazione va cambiata per renderla compatibile con gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Le donne possono dare un contributo fondamentale a questo cambiamento favorendo la transizione da un’economica del mero consumo a un’economia della cura”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia