Commissione Ue: politica di bilancio, promuovere sostenibilità del debito e crescita. Rimandate al 2024 procedure per disavanzi eccessivi

La Commissione europea ha presentato oggi gli orientamenti rivolti agli Stati membri “in merito alla conduzione e al coordinamento della politica di bilancio in considerazione delle sfide cui devono far fronte le finanze pubbliche e l’economia e delle discussioni sul futuro quadro di governance economica”. Nel complesso le politiche di bilancio “dovrebbero mirare – secondo l’Esecutivo di Bruxelles – a garantire la sostenibilità del debito a medio termine e ad aumentare la crescita sostenibile e inclusiva in tutti gli Stati membri”.
La Commissione specifica: “La clausola di salvaguardia generale del Patto di stabilità e crescita, che prevede una deviazione temporanea dai requisiti di bilancio applicabili di norma in caso di grave recessione economica, sarà disattivata alla fine del 2023. La fine del periodo in cui era in vigore la clausola di salvaguardia generale comporterà una ripresa delle raccomandazioni specifiche per Paese sulla politica di bilancio, quantificate e differenziate in base ai problemi di debito pubblico degli Stati membri”. Quindi si precisa: “Fino all’entrata in funzione di un nuovo quadro di governance economica e in considerazione della nuova realtà post-pandemia, non è opportuno tornare alla mera attuazione delle norme del Patto di stabilità e crescita”.
Gli Stati membri sono inoltre invitati a fissare, nei loro programmi di stabilità e convergenza, “obiettivi di bilancio che rispettino i criteri di aggiustamento di bilancio stabiliti negli orientamenti della Commissione in materia di riforme”.
La Commissione è quindi pronta a proporre raccomandazioni specifiche per Paese sulla politica di bilancio per il 2024 che siano: in linea con gli obiettivi di bilancio fissati dagli Stati membri nei loro programmi di stabilità e convergenza; quantificate e differenziate in base ai problemi di debito pubblico degli Stati membri; formulate sulla base della spesa primaria netta.
Poiché in questa fase persiste un elevato grado di incertezza riguardo alle prospettive macroeconomiche e di bilancio, la Commissione “ritiene che non sia opportuno decidere questa primavera di assoggettare gli Stati membri alla procedura per i disavanzi eccessivi”.

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