Ucraina: incontro tra S.B. Shevchuk e il primo ministro italiano Meloni, al centro del colloquio migranti e sostegno umanitario

Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha incontrato nel pomeriggio del 31 ottobre il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’incontro che una nota del segretariato della chiesa greco cattolica ucraina, definisce “molto cordiale”, ha avuto come temi principali il sostegno umanitario dato ai rifugiati ucraini e le questioni della società ucraina legata ai traumi della guerra. “Gli ucraini sono l’esempio storico della resistenza e lotta per i valori europei”, ha detto Giorgia Meloni. Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk ha ringraziato il Presidente Meloni per il grande sostegno umanitario dato dall’Italia e dal popolo italiano alla popolazione ucraina colpita dalla guerra. “L’Italia – ha detto Sua Beatitudine – ha messo in campo tutta la sua generosità. Sono arrivati più di 173 mila profughi dall’Ucraina, e sappiamo che l’Italia ha implementato anche nuove modalità di accoglienza. L’Italia è stato anche tra i Paesi più generosi ad inviare aiuti umanitari, quanto più necessari in un Paese entrato ormai nel secondo anno di guerra”. Da parte sua, il Presidente del Consiglio Meloni ha sottolineato che l’appoggio dell’Italia all’Ucraina è “una scelta di convinzione, una battaglia giusta del popolo ucraino perche gli ucraini diffendono i valori europei” e che “aiutare l’Ucraina è nell’interesse nazionale italiano”. “Aiutando la nazione ucraina – ha detto il Presidente Meloni – abbiamo costruito le condizioni per la pace, altrimenti la Russia con l’invasione avrebbe tolto la pace per una nazione indipendente”. Secondo quanto riportato nella nota, Meloni ha anche parlato della futura ricostruzione del Paese, e sottolineato che in vista della Conferenza 2025 l’Italia si è già impegnata per la ricostruzione di Odessa.

Entrando poi nei problemi riguardanti i profughi ucraini in Italia, Sua Beatitudine si è soffermato sulla necessità di poter ricollocare i profughi, e in particolare di superare alcuni problemi per il trasferimento di rifugiati ucraini che si trovano in strutture di accoglienza nel Centro-Nord Italia anche in altre zone, specialmente a Sud (caso recentemente accaduto a Firenze). Questi trasferimenti, infatti, creano un ulteriore sradicamento nelle famiglie, che già hanno dovuto lasciare le loro case. La richiesta di Sua Beatitudine è che i profughi, una volta collocati, non vengano più trasferiti proprio per favorire a loro l’inculturazione nel tessuto sociale italiano. Le parti hanno sottolineato urgente ricerca dei mezzi per curare le ferite di guerra, sostegno sanitario e psicologico alle vittime di guerra e la collaborazione in questo campo tra l’Italia e le strutture della Chiesa greco-cattolica ucraina.

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