Antisemitismo: Eurispes, “tematica strisciante e presente, non da oggi, nel nostro tessuto sociale. Conflitto in atto ha riabilitato vecchi e noti crimini d’odio e intolleranza”

“L’antisemitismo e il negazionismo dei crimini contro gli ebrei” sono “tematiche striscianti e presenti, non da oggi, nel nostro tessuto sociale. Il conflitto in atto non ha fatto altro che riabilitare vecchi e noti crimini d’odio e intolleranza, e anzi, li ha forse acuiti”. È quanto si legge in un comunicato diffuso oggi da Eurispes nel quale vengono riproposti i contenuti in studio condotto dall’ente nel 2020. I “numerosi atti di intolleranza” registratisi in Europa – e anche in Italia – a seguito al conflitto tra Israele e Hamas “hanno in realtà radici più profonde, legate allo scetticismo e al complottismo che dilaga nel presente e guarda anche al passato”. Nel Rapporto Italia del 2020 dell’Eurispes emerse, appunto, che il 15,6% degli italiani nega l’Olocausto, a fronte dell’84,4% non concorde. Invece, l’affermazione secondo cui l’Olocausto non avrebbe prodotto così tante vittime, come viene sostenuto, trova una percentuale di accordo solo lievemente superiore: 16,1%, mentre il disaccordo raggiunge l’83,8% degli italiani. Secondo il 23,9% degli italiani, inoltre, gli ebrei controllerebbero il potere economico e finanziario e, a detta di più di un quinto degli italiani intervistati (22,2%), controllerebbero i mezzi d’informazione. La tesi secondo cui gli ebrei determinano le scelte politiche americane incontra la percentuale più elevata di consensi, pur restando minoritaria: il 26,4%, contro un 73,6% di pareri contrari.
La tesi secondo cui gli ebrei controllano il potere economico e finanziario trova accordo in percentuale superiore alla media tra gli intervistati che si collocano politicamente al centro-destra (33,3%) e a destra (31%), meno tra quelli di centro (7,7%) e di sinistra (17,2%). Risultati analoghi si riscontrano rispetto al presunto controllo dei mezzi di informazione da parte degli ebrei. Per quanto riguarda l’influenza decisiva degli ebrei sulle decisioni politiche americane, la tesi trova sostegno soprattutto tra gli elettori del Movimento 5 Stelle (33,5%) e tra quelli di destra (31,8%) e centro-destra (31,8%). La credenza che la Shoah non abbia mai avuto luogo vede la più alta percentuale di soggetti concordi tra gli elettori di centro-sinistra (23,5%). I revisionisti risultano più numerosi della media a sinistra – per il 23,3% l’Olocausto degli ebrei è avvenuto realmente, ma ha prodotto meno vittime di quanto si afferma di solito – ed al centro (23%).
Inoltre, l’indagine di Eurispes si interrogava anche sul valore che i crimini d’odio contro gli ebrei ricoprono nella società di oggi. Secondo la maggioranza degli italiani, gli episodi di antisemitismo sono casi isolati, che non sono indice di un reale problema di antisemitismo nel nostro Paese (61,7%). Al tempo stesso, il 60,6% ritiene che questi episodi siano la conseguenza di un diffuso linguaggio basato su odio e razzismo. Per meno della metà del campione (47,5%) gli atti di antisemitismo che avvengono in Italia sono il segnale di una pericolosa recrudescenza del fenomeno. Per il 37,2%, invece, sono bravate messe in atto per provocazione o per scherzo.

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