Ucraina: appello del Consiglio pan-ucraino delle Chiese alla comunità internazionale per il “ritorno a casa” di tutti i prigionieri e dei 3 milioni di cittadini ucraini deportati

“Facciamo appello alla comunità mondiale e a tutte le organizzazioni internazionali cui compito è proteggere i diritti delle persone ed essere garanti della sicurezza mondiale, affinché contribuiscano al ritorno a casa delle vittime di aggressione russa, dei prigionieri militari, degli ostaggi civili e di tutti coloro che sono stati portati con la forza nel territorio del paese aggressore o sono detenuti nei territori temporaneamente occupati!”. A lanciarlo sono il Consiglio pan-ucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose e il Commissario per i diritti umani della Verkhovna Rada, in una dichiarazione che è stata diffusa oggi tradotta in lingua italiana dalla Chiesa greco-cattolica ucraina. L’appello parte da una denuncia: “A metà agosto, dai territori occupati dell’Est e del Sud dell’Ucraina più di 3 milioni di cittadini ucraini sono stati deportati, volontariamente o con la forza, nel territorio della Russia. Migliaia di nostri difensori e di civili sono tenuti prigionieri dagli invasori russi. La Russia non fornisce alcuna informazione sul destino della maggior parte di loro, ignorando tutte le norme del diritto internazionale umanitario. Informazioni provenienti da varie fonti indicano che i nostri connazionali sono sottoposti a brutali torture, pressioni fisiche e psicologiche, sono tenuti in condizioni disumane, spesso senza acqua e cibo”. Si tratta – aggiungono le Chiese – di una grave “inosservanza, da parte dello Stato aggressore, delle disposizioni delle Convenzioni di Ginevra relative al trattamento dei prigionieri di guerra e dei civili detenuti illegalmente, nonché di assenza di un meccanismo affidabile di interazione con la parte russa in merito alla decisione del destino futuro delle specifiche categorie di persone”. I membri del Consiglio pan-ucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose, e il commissario della Verkhovna Rada dell’Ucraina per i diritti umani chiedono alla comunità internazionale di ricercare “tutte le strade possibili da percorrere, per liberare i nostri prigionieri, la nostra missione principale”.

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