Hong Kong: card. Zen sotto processo insieme ad altri cinque attivisti. “Se condannati, rischiano una multa ma non il carcere”

Oggi, lunedì 26 settembre, è cominciato ad  Hong Kong il processo contro il card. Joseph Zen Ze-kiun, 90 anni, arcivescovo emerito di Hong Kong, ed altri cinque attivisti pro-democrazia per il ruolo svolto in un fondo destinato a difendere le persone arrestate durante le proteste antigovernative del 2019. Doveva aprirsi il 19 settembre scorso ma la giudice titolare ha contratto il Covid-19 e il processo è stato rinviato ad oggi. Il cardinale e gli altri “imputati” tra cui l’attivista e cantante, Denise Ho, il veterano avvocato per i diritti umani, Margaret Ng, l’ex deputato cittadino Cyd Ho, l’accademico Hui Po-keung e l’attivista Sze Ching-wee, erano stati arrestati l’11 maggio scorso dalla polizia con la grave accusa di “collusione” con forze straniere, in violazione della draconiana legge sulla sicurezza nazionale. Secondo quanto riporta oggi il settimanale della diocesi di Hong Kong – Sunday examiner – al processo che si è aperto oggi gli imputati dovranno rispondere al reato meno grave di non aver registrato correttamente il fondo per la difesa ai sensi dell’ordinanza sulle società di Hong Kong, che risale al passato al 1911. “Se condannati – precisa Examiner – rischiano una multa fino a $ 10.000 ma non il carcere. Tutti si sono dichiarati non colpevoli”. Il gruppo ha agito come amministratori dell’ormai cancellato Fondo di soccorso umanitario 612, che ha aiutato a pagare le spese legali e mediche per gli arrestati durante proteste antigovernative del 2019. Il fondo è stato sciolto dopo che la polizia di sicurezza nazionale ha chiesto di consegnare i dettagli operativi, comprese le informazioni sui suoi donatori e beneficiari. Sempre secondo quanto si legge nell’articolo del settimanale diocesano, oggi i pubblici ministeri hanno rivelato che il fondo aveva raccolto fino a 270 milioni di dollari da 103.000 donazioni al momento della chiusura e ha affermato che “parte del fondo è stata utilizzata per attività politiche ed eventi non di beneficenza”, comprese donazioni a gruppi di protesta e attivisti all’estero. La difesa, invece, ha sostenuto che le opinioni politiche del fondo erano irrilevanti per l’accusa di registrazione corretta. Il governo di Hong Kong afferma che i pubblici ministeri stanno semplicemente seguendo la legge. Il processo dovrebbe concludersi all’inizio di novembre. Quando il cardinale fu arrestato l’11 maggio, la Santa Sede fece sapere di  aver appreso la notizia dell’arresto “con preoccupazione” e di seguire “con estrema attenzione l’evolversi della situazione”. Anche la diocesi di Hong Kong aveva detto di essere “estremamente preoccupata per la condizione e la sicurezza del card. Joseph Zen”, esortando a trattare il caso “secondo giustizia”.

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