Papa Francesco: a Comunità Shalom, “non essere paternalisti con i giovani”, “copiarli è ridicolo”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Come pastori, verso i giovani, dobbiamo imparare a non essere paternalisti”. Lo ha raccomandato il Papa, incontrando oggi la Comunità Shalom. “A volte coinvolgiamo i giovani nelle iniziative pastorali, ma non fino in fondo”, la denuncia di Francesco: “Rischiamo di ‘usarli’ un po’, per fare bella figura. Ma mi domando: li ascoltiamo davvero?”. “Per conservare uno spirito giovane, bisogna restare aperti allo Spirito Santo”, la ricetta di Francesco: “È lui che rinnova i cuori, rinnova la vita, rinnova la Chiesa e il mondo. Non parliamo di giovinezza fisica, ma di giovinezza di spirito, quella che traspare negli occhi di certi vecchi più che in quelli di certi giovani! Non è questione di anagrafe”. “Chi sta con i giovani rimane giovane”, ha detto il Papa prendendo a prestito una frase pronunciata da Giovanni Paolo II nella Gmg del 2000: “Se un anziano si isola, evita i giovani, invecchia prima. Invece è bello e arricchente stare un po’ con i ragazzi, con gli adolescenti, con i giovani; non per ‘copiarli’ – questo è ridicolo – non per fare prediche, ma per ascoltarli, parlare con loro, raccontare qualche esperienza”. Riguardo al “protagonismo della santità”, Francesco ha citato i santi giovani, dal più recente, Carlo Acutis, andando a ritroso: Piergiorgio Frassati, Gabriele dell’Addolorata, Teresa di Gesù Bambino, Francesco e Chiara d’Assisi, Maria di Nazaret. “Tutti questi hanno edificato la Chiesa e ancora la edificano con la loro testimonianza, corrispondendo alla grazia di Dio”, ha commentato il Papa. Infine, Madre Teresa, “giovane suora, a quel tempo sconosciuta”, che “trovava la forza di andare ogni giorno per le strade a raccogliere i moribondi”.

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