Diocesi: Rimini, stasera mons. Lambiasi celebra la messa all’Oratorio di San Giovannino per la ricorrenza del prodigio della Mater Salvatoris

Oggi, lunedì 18 luglio, è il giorno della ricorrenza del prodigio della Mater Salvatoris, nella diocesi di Rimini. Per commemorare il miracolo del movimento degli occhi del dipinto, grazie all’iniziativa della Confraternita di San Girolamo, verrà celebrata la messa alle 18.30 presieduta dal vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi, all’Oratorio di San Giovannino (Via Dante, 18), dove l’opera è conservata.
“La Mater Salvatoris – si legge su Il Ponte, il settimanale della diocesi di Rimini – è una Madonna in aspettazione del parto realizzata dal pittore riminese Giovan Battista Costa nel 1730. Nel 1796 fu oggetto del miracoloso movimento degli occhi: questo prodigio, avvenuto in un momento storico critico per la Chiesa, oppressa dalla dominazione giacobina, segnò la fede del popolo riminese e gettò la base di una forte resistenza culturale e religiosa all’invasione napoleonica detta ‘insorgenza’, misconosciuta ancora oggi dalla storiografia ufficiale”.
Questo fenomeno, spiega ancora Il Ponte, fu solo uno di un’impressionante ondata di “animazioni miracolose” nell’Italia invasa dalle truppe di Napoleone Bonaparte: “Nel 1796 più di 120 immagini, in gran parte mariane, mossero gli occhi, mutarono colore, o addirittura modificarono la propria espressione. Sempre a Rimini, solo dieci giorni dopo il prodigio della Mater Salvatoris, il medesimo interessò un’altra raffigurazione di Maria in attesa del parto, in casa di Giuseppe Parri, che però era conservato nel Tempio Malatestiano e durante i bombardamenti del 1944 è andato distrutto. Lo stesso tipo di miracolo venne riscontrato anche in una copia della Mater Salvatoris, dipinta da Giuseppe Soleri Brancaleoni per la sorella Chiara, che essendo suora di clausura al convento riminese degli Angeli (ora chiesa di S. Chiara) non era in grado di poter osservare l’originale dal vivo. Nel 1850 anche quest’opera mosse gli occhi e lacrimò, ed è tuttora venerata come Mater Misericordiae nel santuario di Santa Chiara”.

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