Ambiente: Zabotti (Istituto Beato Toniolo di Pieve di Soligo), “per fare rivivere un territorio è necessario creare una rete”

(Foto: Greenaccord)

“Si stiano muovendo importanti decisioni sulla preparazione di un cammino dedicato a Giovanni Paolo I: un itinerario che coinvolgerebbe Belluno e le Dolomiti di Albino Luciani, fino a Venezia, mettendo insieme punti fondamentali di questa area che tocca anche il territorio Unesco di Conegliano e Valdobbiadene. D’altronde, esiste già l’esperienza vincente del cammino dedicato a Papa Giovanni XXIII e quindi questo nuovo percorso sarebbe in linea con quanto già presente in Veneto”. Lo ha evidenziato Marco Zabotti, giornalista e direttore scientifico dell’Istituto diocesano Beato Toniolo di Pieve di Soligo (diocesi di Vittorio Veneto), nel suo intervento ieri all’ultima sessione del forum di Greenaccord intitolato “‘Riabitare la montagna’. Transizione ecologica, cammini e un prete di montagna”. L’ultima sessione si è svolta al santuario Vittore e Corona sulla costa a strapiombo del monte Miesna, di fronte alle Dolomiti feltrine. “Le vie dei Santi è una mappa, un percorso che si inserisce in una dinamica nuova del rapporto con il territorio: la fede e il radicamento di popolo, l’equilibrio e l’armonia di paesaggio. La montagna ha bisogno di amici, affiancamento e condivisione, e le due diocesi di Belluno-Feltre e di Vittorio Veneto stanno dimostrando come si può fare a costruire la consapevolezza nuova su un patrimonio complesso che sia di tutti”.
Ispirandosi al beato Giuseppe Toniolo – docente di economia politica e leader del movimento cattolico, che ha saputo fare sintesi di fede e vita ed è sepolto nel duomo di Pieve di Soligo per la sua volontà di essere presente tra la sua gente – 5 anni fa è nato l’Istituto diocesano Beato Toniolo sulla base del percorso ecclesiale, culturale e sociale realizzato dal Comitato diocesano. “Per fare rivivere un territorio – ha chiarito Zabotti – è necessario mettere in rete le attività possibili con i soggetti economici presenti e con l’animazione potenziale realizzabile, appoggiandosi anche alle associazioni e ai volontari che, ad esempio, aprono le chiese tutto l’anno, sostenendo il rilancio della cooperazione sull’offerta turistica”. Rivolgendosi, infine, ai giornalisti, ha concluso: “Comunicare non è esibire ma ritrovare il senso della comunicazione di quello che siamo, raccontare qualcosa che oggi può fare notizia diversamente da ieri: costruire la solidarietà vera fra le persone è la forza d’urto”.

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