Diocesi: Arezzo, oggi mons. Fontana ha mostrato in anteprima la prima copia del nuovo Evangelistario

(Foto: diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro

Il nuovo organo della diocesi di Arezzo, in cattedrale, che sarà inaugurato il 6 agosto, vigilia della festa del patrono San Donato, consente anche una nuova valorizzazione dell’affresco che era coperto dal vecchio organo. La Madonna con Bambino e storie dei Santi Cristoforo e Giacomo, 1340-1360 circa, collocato nella parete destra della Cattedrale di Arezzo è stato oggetto di un intervento di revisione conservativa realizzato da Rossana Parigi. L’affresco si presentava completamente coperto da una patina grigia, presumibilmente causata da deposito di polveri, particellato incoerente e nero fumo, che condizionava negativamente la lettura dell’immagine.
In occasione della conferenza stampa di presentazione del nuovo organo e del restauro l’arcivescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro Riccardo Fontana ha mostrato in anteprima anche la prima copia del nuovo Evangelistario, il volume che raccoglie i Vangeli festivi dell’anno e che per la prima volta pubblica le miniature delle orazioni, evangelistari e corale del XII e XIII secolo, conservati nell’Archivio capitolare. “Camaldoli è il vero autore di questo Evangelistario che presenta il crocifisso di Cimabue e la Resurrezione di Pietro della Francesca nelle copertine ed è stampato da una delle più prestigiose tipografie di questo genere, la Pliniana di Città di Castello. Più aretini di così non si può – ha spiegato il presule -. Come ho iniziato il mio ministero episcopale in questa Chiesa particolare annunciando il Vangelo della risurrezione nel Archicenobio di Camaldoli (13 settembre 2009), così, ora desidero affidare questa amata Chiesa alla Parola de Vangelo, che è l’unica capace di custodirne la bellezza e la vitalità, consegnando alla diocesi questo Evangelistario”.
Nel corso della conferenza stampa mons. Fontana ha voluto ricordare anche alcuni degli interventi più significativi realizzati nel corso del suo episcopato: “È opportuna una riflessione dove mettere al primo posto la cultura della carità. La prima operazione che ho dovuto fare al mio arrivo è stata acquisire la sede della Caritas diocesana che costò un milione di euro. Si trattò inoltre di restaurare il complesso investendoci ulteriori 732.000 euro. Abbiano poi fatto le case Amoris Laetitia a Quaranta e sotto il profilo culturale 45 Caritas parrocchiali, moltiplicandone la presenza sul territorio. Non posso non segnalare interventi dalla forte valenza culturale, come per esempio il fatto che il comune ha ceduto la sua parte della caserma Piave alla diocesi e che vengono lasciati circa 5.500.000 euro di fondi da poter utilizzare per il recupero delle nostre chiese, in primis il restauro del campanile della Pieve di Santa Maria in Arezzo”. Infine il presule ha voluto ricordare la recente mobilitazione per la pace: “Grazie all’amicizia con la diocesi polacca di Drohiczyn gli aretini hanno donato al vescovo 132.000 euro. Una operazione delicatissima che ci permette di portare materiale di prima necessità fin dentro l’Ucraina”.

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