Diocesi: mons. Moraglia (Venezia), “Gesù abbatte ogni distacco altezzoso dagli altri”

“Gesù chiama a conversione – seguire Lui, infatti, comporta necessariamente un cambio di vita e di mentalità”. Lo ha detto, ieri, il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, nell’omelia della messa nella solennità del Santissimo Redentore. “Camminare con Gesù richiede la fiducia in Lui; non ci viene garantito e detto come sarà il futuro o come tutto si svolgerà, ma ci viene chiesto di seguirlo e, appunto, di camminare con Lui”.
Il presule ricorda la sorta di dialogo – che, in realtà, è un monologo – tra il Grande Inquisitore e Gesù Cristo, ritornato sulla terra, raccolto in un capitolo del romanzo “I fratelli Karamazov” dello scrittore russo Fëdor Michajlovič Dostoevskij. “Gesù, il Redentore, abbatte il culto pagano e ogni tentazione di messianismo terreno (fama, potere, scaltrezza ecc.) – ha osservato mons. Moraglia –; abbatte ogni barriera e ogni tentazione farisaica, anche contemporanea, di distacco altezzoso dagli altri, sia quando questa si traduce in separazione e discriminazione nei confronti di chi è povero, malato o considerato ‘altro’, sia quando diventa motivo di opposizione ideologica nei confronti di tutto ciò che rappresenta ricchezza e potere provocando lotte di classe o populismi”.

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