Colombia: dalla società civile e dal mondo politico il riconoscimento a Papa Francesco del suo ruolo centrale nel processo di pace

(Foto: Archivio)

Un “riconoscimento” esplicito a Papa Francesco per il suo ruolo nella costruzione della pace, nel mondo e in particolare in Colombia. Arriva, attraverso una “lettera-biglietto” aperta, e attraverso il Sir rivolta direttamente al Santo Padre, da tre esponenti della società civile e della politica colombiana: Leyner Palacios, membro della Commissione della Verità (in procinto di presentare, questa settimana, il proprio rapporto) e fondatore della Commissione Interetnica della Verità del Pacifico (Civp), ripetutamente minacciato di morte dai gruppi armati; Ernesto Samper, ex presidente della Repubblica e attualmente segretario dell’Unasur; Victor Vidal, sindaco di Buenaventura.
Scrive Palacios: “Dal Pacifico riceva il Santo Padre la verità che emerge dal rapporto ‘Etnocidio, danno al territorio e prospettive di armonizzazione’, dal quale emerge una richiesta di giustizia e riconciliazione. Siamo incoraggiati nella fede fare il primo passo verso un mondo e una casa comune basati sull’uguaglianza e sul rispetto del creato”.
Rispetto a quanto scritto, Palacios aggiunge: “Mi addolora che la vita dei popoli del Pacifico sia turbata dalle sistematiche violazioni dei diritti umani. Si può parlare di etno-genocidio, nel contesto del conflitto armato e dell’omissione e responsabilità dei funzionari statali, che è molto grave. Denunciamo il pericolo di sterminio culturale e fisico. Questa relazione promuoverà molta forza per la Commissione della Verità, di cui faccio parte”.
Scrive Samper, esponente del Partito liberale: “Per papa Francesco, con il ricordo del nostro incontro a Roma, qui continuiamo a cercare la pace delle anime, e a non continuare a piangere per la pace delle tombe”. L’ex presidente, rispetto alla recente vittoria della sinistra di Gustavo Petro, scrive: “Ha vinto il Paese che è diventato visibile grazie al processo di Pace. Hanno vinto le donne, gli indigeni, le vittime, i contadini: gli esclusi”. E sul ruolo di guida di papa Francesco: “Ha ragione papa Francesco, come sempre, nel dire che qui è già iniziata la terza guerra mondiale: perché i venditori di munizioni e di armi sono già coinvolti; perché l’Onu non ha potuto fare nulla per impedirlo; perché Biden e Putin ne hanno bisogno per vincere le elezioni”.
Il sindaco Vidal, che si è posto a capo dello sciopero nel principale porto colombiano, scrive al Papa: “Con leader come te, uniti ai popoli, raggiungeremo la pace nel mondo”.
“Queste prese di posizione – evidenzia Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani – rappresentano un segnale strategico, nel riconoscere la geopolitica e la forza etica dell’autorità morale mondiale di Papa Francesco per rafforzare una pace ancora debole dopo cinque anni dalla firma degli accordi di pace con le ex Farc. La lotta contro il razzismo e le diseguaglianze è il grido d’allarme dei popoli afro e indigeni. Sono sfide che il neo presidente progressista Petro sembra aver capito e speriamo siano assi portanti del cambiamento, coinvolgendo movimenti sociali ed ecclesiali, storicamente emarginati”.

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