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Ue: Comece, “Europa, rinnova la tua vocazione a promuovere la pace”. Appello al Consiglio europeo affinché sia concesso all’Ucraina lo status di paese candidato

Anche i vescovi dell’Unione europea scendono in campo per chiedere al Consiglio europeo, che si riunirà il 23 e il 24 giugno, di concedere all’Ucraina lo status di Paese candidato. Lo fanno con una Dichiarazione sulla pace in Ucraina diffusa oggi, dal titolo “Europa, rinnova la tua vocazione a promuovere la pace”, in cui i vescovi invitano l’Unione europea a comprendere appieno “l’importanza del suo ruolo per offrire una rinnovata visione strategica per la stabilità, la giustizia e la pace al continente europeo e al mondo”. Il testo è stato elaborato dalla Commissione della Comece sull’Azione esterna dell’Unione europea, che è presieduta dal vescovo lituano, mons. Rimantas Norvila.  “L’ingiusta aggressione russa contro l’Ucraina – spiega mons. Norvila – non solo ha portato orribili sofferenze umane al Paese e alla sua gente, ma ha anche scosso l’ordine di sicurezza globale”. Per questo i vescovi dell’Ue chiedono all’Unione europea, insieme alla comunità internazionale, di “non cessare i loro sforzi per porre fine alla guerra, con un’Ucraina libera, sicura e indipendente nei suoi confini internazionalmente riconosciuti”. Si tratta ora di “dirigere i propri sforzi verso la costruzione di una nuova architettura di pace in Europa e nel mondo”, scrivono i vescovi. E tra i pilastri di questo nuovo patto europeo, c’è l’impegno ad attuare “un processo di allargamento credibile dell’Ue con tutti i Paesi europei che hanno presentato domanda, compresa l’apertura dei negoziati di adesione con l’Albania e la Macedonia del Nord e la concessione dello status di Paese candidato all’Ucraina”. La Comece incoraggia gli Stati membri anche ad “impegnarsi in modo responsabile e collaborativo sulla sicurezza” sviluppando mezzi di difesa “adeguati”, “nel rispetto dei principi di proporzionalità” e “nel rispetto dei diritti umani, del diritto internazionale e degli standard etici”. “L’Europa e il mondo sembrano ora essere a un bivio”, concludono i vescovi. “Con Papa Francesco facciamo un appello all’Unione europea e ai suoi Stati membri perché non permettano che il sogno della pace svanisca. La nostra speranza è che una nuova Europa stia appena nascendo. Un’Europa dei valori e non di interessi particolari, un’Europa dalle braccia aperte e non dei muri, un’Europa per la quale dignità umana, giustizia, libertà e democrazia non sono solo parole vuote, ma principi fondamentali su cui costruire un futuro pacifico e prospero. Un’Europa che non è chiusa in sé stessa, ma aperta a un ulteriore allargamento. Un’Europa che si assume la responsabilità di garantire la sicurezza, senza rafforzare le dinamiche degli armamenti. Un’Europa che non si basa su una mentalità di paura, ma nutre una cultura dell’incontro e della pace”.

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