Sostenibilità: Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, un convegno sulle “sfide che ci attendono e le azioni possibili”

(Foto: Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice)

Sostenibilità, ambiente, imprese, istituzioni, dialogo, territorio, solidarietà, responsabilità, giovani, formazione e futuro. Queste in sintesi sono le parole chiave che rappresentano i concetti emersi dal convegno nazionale dedicato alla “Trasformazione sostenibile: ambiente, economia e società. Le sfide che ci attendono e le azioni possibili”, promosso dalla Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice (Fcapp) e organizzato in collaborazione con il gruppo della Fcapp di Treviso che si è svolto a Venezia, sabato 11 giugno, nell’isola di San Giorgio presso la Fondazione Giorgio Cini onlus.
Tante le riflessioni che hanno animato il dibattito. “Fra queste – come ha detto il direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini – i meccanismi di mercato possono essere potenti alleati per raggiungere gli obiettivi della transizione climatica quindi occorre aiutare le persone in difficoltà non offrendo sovvenzioni permanenti all’uso di fonti fossili, ma dando loro la possibilità concreta di ridurre gli sprechi energetici e di passare a fonti rinnovabili e guardare alla tecnologia come utile strumento d’applicare ai nuovi modi di produrre, attenti alla tutela dell’ambiente”.
La presidente della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, Anna Maria Tarantola ha ricordato, che “bisogna guardare al futuro agendo per contribuire a creare una società più solidale, più inclusiva, più sostenibile, orientata al benessere di tutti e fondata sul principio dell’ecologia integrale che vuol dire cura e custodia del Creato”. In effetti, ha aggiunto, “c’è una generalizzata consapevolezza sul fatto che questo percorso non possiamo fermarlo o rallentarlo di fronte ad emergenze terribili come la guerra di aggressione in Ucraina. Dunque, il senso di responsabilità deve essere il tratto distintivo di ciascuno: dai singoli, che devono cambiare il loro stile di vita, alle aziende che devono rivedere il loro obiettivo, il quale non deve essere semplicemente e solo profitto, ma si deve orientare verso forme di produzione del profitto che abbiano un impatto positivo sull’ambiente, sulle persone e sulle cose”. Tarantola ha sottolineato anche che “i governi devono cambiare le loro politiche pensandole nella prospettiva di guidare in modo corretto il processo di transizione ecologica. Ed in più si deve tenere in buon conto il fatto che i costi della transizione non possono gravare su categorie di persone o di paesi fragili, dobbiamo perciò prevedere forme di sostegno che li aiutino durante questo cambiamento epocale”.
Per la presidente della Fondazione Centesimus Annus, “dobbiamo trasmettere ai giovani il senso della vita. Dopo la pandemia hanno bisogno di ritrovare la speranza e la capacità di vedere un futuro che gli dia la possibilità di realizzare i loro sogni”.

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