Cultura: ministro Franceschini, “lanciata collaborazione culturale nel Mediterraneo per dialogo e pace”. A rotazione una capitale della cultura dedicata

(foto: ministero della Cultura)

Il Mediterraneo avrà a rotazione una capitale della cultura. Lo ha annunciato questo pomeriggio il ministro della Cultura, Dario Franceschini, presentando la Dichiarazione conclusiva della Conferenza dei ministri della Cultura dei Paesi del Mediterraneo che ha visto a Napoli la partecipazione di 40 delegazioni provenienti da 25 Paesi con 42 relatori da tutto il mondo e 74 delegati. “Abbiamo lanciato l’‘Iniziativa di Napoli’ per la collaborazione culturale nel Mediterraneo – ha spiegato –, un meccanismo di dialogo permanente nella regione euro-mediterranea per tutti i ministri della Cultura. Questa iniziativa verrà declinata all’interno della cornice istituzionale e normativa e degli strumenti di politica estera dell’Unione europea e del Partenariato Mediterraneo. L’obiettivo comune è quello di arrivare a una ministeriale della Cultura permanente del Mediterraneo che abbia una cadenza regolare e abbia fra i suoi obiettivi la definizione dei criteri condivisi per individuare ciclicamente la città da designare capitale della cultura del Mediterraneo”.
“Vogliamo utilizzare questa nuova cornice – ha proseguito il ministro – per chiamare le istituzioni europee a investire risorse aggiuntive sulla cooperazione culturale nella regione euro-mediterranea per raggiungere obiettivi ambiziosi. La dichiarazione approvata oggi è stata frutto di un lavoro molto articolato, che ha richiesto settimane e si è concluso pochi minuti prima del consenso unanime espresso da tutti i ministri con un applauso. Questa importante azione di diplomazia culturale è stata fatta in un terreno che non esisteva. Un incontro di tutti i ministri della Cultura del Mediterraneo non ha precedenti. È importante che in un momento così difficile avere tanti paesi anche lontani fra di loro, a volte con rapporti complicati, abbiano accettato di discutere di temi comuni e di condividere una dichiarazione finale. Questo dimostra che, se si investe in cultura, la strada per la pace è fatta innanzitutto di dialogo e di conoscenza reciproca”.

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