Ucraina: Salesiani, testimonianza da Zhytomyr sotto attacco

“Poche ore fa a Zhytomyr ci sono stati attacchi missilistici: su una fabbrica di carri armati, una stazione di servizio e ancora una volta all’aeroporto di Ozernoje. Ci stiamo abituando sempre di più a certe cose. Le sirene dell’allarme aereo sono sempre meno impressionanti. A volte non mi svegliano nemmeno. L’adrenalina sta scendendo lentamente…” A raccontare la realtà quotidiana della vita sotto le bombe in Ucraina è don Michal Wocial, salesiano dell’Ispettoria di Polonia-Cracovia (PLS), residente in Ucraina. Il salesiano utilizza le reti sociali per aggiornare sullo stato attuale della popolazione ucraina in questo stato di guerra, e per rendere conto dell’impegno salesiano per la povera gente. “Continua l’esodo della popolazione. Su 198 studenti della nostra scuola, 85 sono già all’estero. Più di 100 parrocchiani hanno lasciato la nostra parrocchia a Korostyshiv”. Oggi, riferisce l’agenzia salesiana Ans, altre donne e bambini partiranno per il confine polacco. Allo stesso tempo, prosegue il salesiano, in città si assiste ad una manifestazione di solidarietà: “Ci sono così tanti aiuti umanitari che ora possono essere condivisi con Kiev. Molte organizzazioni aiutano con l’evacuazione dei civili. Le imprese si uniscono nel lavorare per le esigenze di difesa. Sabato sera ho guidato per 30 km fino a Korostyshiv. Alle 19 quasi tutta la città era al buio, le strade e i marciapiedi erano vuoti. La domenica è stato necessario attraversare 6 posti di blocco, con il controllo dei documenti e dell’auto”. Anche in chiesa meno persone del solito. “Gli aiuti umanitari e finanziari, dai Salesiani e non solo, stanno arrivando. Tra le altre cose ci sono sei generatori elettrici. Un mio amico dei territori occupati per diversi giorni ha chiamato e chiesto uno dei generatori, ma per ora non sa come prenderlo. Si lavora principalmente con la Caritas diocesana per la distribuzione degli aiuti ai bisognosi”. Aiuti stanno arrivando da tutta la famiglia salesiana: da eSwatini, nell’Africa Meridionale, dall’Europa, Belgio, Olanda, Francia, Svizzera. Anche dagli Usa.

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