Ucraina: manifestanti al Parlamento europeo. Uno striscione, il violino, gli slogan: “Putin assassino”

(Foto SIR)

(Strasburgo) “Putin assassino, Putin assassino”. Cinque, dieci, venti volte, uno slogan scandito prima in ucraino, poi in francese, poi in russo. I manifestanti che hanno portato davanti alla sede del Parlamento europeo a Strasburgo la loro protesta verso la guerra del Presidente russo contro l’Ucraina hanno dato vita oggi a un sit in che invocava la pace. Ma, al contempo, intendeva denunciare “l’aggressione vigliacca dell’esercito russo contro donne, bambini, città poco difese”.

Una ragazza con i colori della bandiera dipinti sul volto alza la voce più degli altri. Un’amica più giovane imbraccia il violino e intona una musica struggente: poi il gruppetto dei manifestanti intona a bassa voce un inno. “Vogliamo la pace per la nostra terra”, dichiara al Sir un giovane universitario, in Francia per approfondire i suoi studi internazionali. Tra le bandiere gialle e blu spiccano donne anziane, qualche uomo di mezza età, esponenti del federalismo europeo, diversi francesi che, dice una donna, “sono qui per chiedere la pace e dire a tutto il mondo che la guerra è una vergogna, sempre”.
Poi riprendono gli slogan. Segue una breve marcia verso l’edificio dell’Euroassemblea che, per l’occasione, ha sostituito le bandiere dei 27 Stati aderenti con quelle dell’Europa e dell’Ucraina. La manifestazione, osservata a poca distanza dalla polizia, vede la presenza di qualche eurodeputato uscito allo scoperto per portare la solidarietà dell’emiciclo ai manifestanti.

Voci pacifiste, qualche urla da dietro lo striscione dal sapore più sofferto che minaccioso. Una signora anziana racconta: “vicino alla linea di guerra vivono mia figlia, suo marito, due figli. Si rifugiano in cantina, ma attorno dicono che le case sono bombardate dai carri armati. Fumo, urla, sirene…”. Poi piange, in silenzio. Senza parole.

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