Incontro vescovi e sindaci del Mediterraneo: card. Bassetti, “la guerra non si deve fare: oggi gli uomini devono dialogare, trattare, e per i credenti di tutte le religioni pregare”

(da Firenze) “Un’intesa che sottolinea un bene comune”. Così il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, ha definito la Carta di Firenze, firmata oggi dai vescovi e sindaci del Mediterraneo a conclusione dell’assemblea congiunta a Palazzo Vecchio. “Noi oggi siamo preoccupati soprattutto dei giovani – ha proseguito il cardinale durante la conferenza stampa –  però abbiamo fatto qualche cosa che va verso i giovani, perché è come se per loro noi avessimo reso presente un futuro che non c’è ancora. Noi l’abbiamo scritto quel futuro, perché ci crediamo, perché lo vogliamo soprattutto per coloro che dovranno venire dopo di noi, affinché possano prendere il faticoso testimone che lasceremo loro. La Carta di Firenze è già il nostro futuro e il nostro presente”. Per Bassetti, “abbiamo realizzato quello che diceva Giorgio La Pira: il credente deve essere colui che è ‘in spe contra spem'”. “Qualcuno potrebbe pensare che c’è la guerra in atto e che noi qui facciamo cose belle, ma quasi che sia qualcosa di parallelo”, l’obiezione citato dal cardinale: “Noi questa mattina abbiamo detto anche il ‘no’ più decisivo alla guerra. Abbiamo detto che la guerra non si deve fare: oggi gli uomini devono dialogare, devono trattare, e per i credenti di tutte le religioni pregare. Giorgio La Pira diceva che la preghiera è più potente della bomba atomica: se tutti i credenti si mettono a pregare, è la cosa più utile per ottenere da Dio la pace”.

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