Mozambico: p. Sungo (Univ. catt. Beira), “preoccupazione per emergenze pediatriche”. Don Carraro (Cuamm), “interventi efficaci per rispondere ai bisogni”

(Foto: Medici con l'Africa Cuamm)

Capofila del progetto di formazione di livello superiore per giovani pediatri e neonatologi locali in Mozambico è l’Università di Padova. “Aver realizzato questo corso di alta formazione è un onore per la nostra Università che proprio quest’anno si accinge a celebrare i suoi 800 anni – ha detto Liviana Da Dalt, direttore del Pronto Soccorso pediatrico del Dipartimento di Salute della donna e del bambino dell’Università di Padova –. Con questa collaborazione rinnoviamo dunque l’impegno nell’internazionalizzazione e nella collaborazione internazionale, due capisaldi per la nostra istituzione. Grazie al coinvolgimento di Medici con l’Africa Cuamm, da sempre ponte tra la nostra realtà accademica e il Mozambico, abbiamo infatti avviato nel 2006 una collaborazione con la Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica di Beira che ogni anno accoglie specializzandi in pediatria e neonatologia, impegnati per un periodo di sei mesi in attività cliniche e accademiche. Ancora una volta questo percorso testimonia la volontà comune di rispondere ad uno dei grandi problemi che affliggono i sistemi sanitari di molti Paesi dell’Africa sub-sahariana e che riguarda la salute e il benessere di bambini e neonati, sempre al centro del nostro impegno”.
La mortalità pediatrica e neonatale in Mozambico ancora oggi rappresenta il 46% delle mortalità nei bambini sotto i 5 anni di età. “Le iniziative sulla prevenzione della mortalità in queste categorie di pazienti sono numerose, è vero, ma la parte emergenziale è troppo spesso trascurata, eppure sono proprio i colleghi africani a denunciare un urgente bisogno di intervento. Ecco perché siamo qui, forte della lunga collaborazione che abbiamo instaurato attraverso il Cuamm e vogliamo impegnarci in questa nuova sfida”, ha sottolineato Daniele Trevisanuto, neonatologo dell’Università di Padova e referente del programma del progetto di formazione.

(Foto: Medici con l’Africa Cuamm)

Il rettore dell’Università Cattolica del Mozambico di Beira, padre Filipe Sungo, ha aggiunto: “Questo percorso di alta formazione per personale sanitario è un programma di eccellenza che gode di un prestigioso riconoscimento nazionale e internazionale e che, promuovendo i valori umani ed etici della salute, apporta un contributo decisivo al nostro amato Paese. Per questo abbiamo accolto con entusiasmo la possibilità di partecipare a questo programma focalizzato sulle emergenze pediatriche e neonatali che rappresentano una reale preoccupazione non solo negli ospedali centrali ma anche nelle unità sanitarie periferiche del Paese”.
“Oggi presentiamo il risultato di un lavoro lungo e silenzioso iniziato, qui in Mozambico, nel 1978 – ha affermato don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm -. È questo lavoro fatto di impegno sul campo, ricerche e collaborazioni accademiche che ci ha permesso di individuare i bisogni reali e urgenti del Paese e di condurre interventi efficaci che potessero avere un impatto diretto sull’intero sistema sanitario”.

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