Società: mons. Sigalini (Cop), “la famiglia resta la prima e indispensabile comunità educante”

“Educare è azione bella ed entusiasmante. Quando ti relazioni con le persone e le vedi aprirsi a valori nuovi, a ideali belli, cogli la gioia nei loro occhi perché gli si allarga la vita, gli si aprono orizzonti nuovi. Siamo nati desiderosi di crescere verso mete belle; quando i genitori ci hanno dato la vita ci hanno regalato il massimo dei valori umani. La vita per tutti da dono è diventata un grande compito: la sua crescita e la sua educazione. È nello statuto antropologico dell’umanità il compito dell’educazione, e il soggetto che deve godere di un primato se vogliamo sempre fare una scelta educativa è la famiglia”. Lo scrive mons. Domenico Sigalini, presidente del Cop, sul numero 11/2022 di “Orientamenti pastorali”. “La famiglia resta la prima e indispensabile comunità educante”, ricorda il presule, malgrado “le difficoltà da superare”.
“Ce ne sono di interne alla vita di coppia. Si oscilla tra scarsa attenzione e atteggiamenti possessivi, incapacità di dire dei no, che privano i figli di un confronto serio per educare la propria libertà, incapacità di proporre ragioni di vita sentite e testimoniate, senso di inadeguatezza, tentazioni di mollare, lasciando i giovani in balia di stessi, difficoltà a sostenere i figli nel mantenere continuità nelle decisioni”, osserva il vescovo, secondo il quale “molte cause però sono dovute a condizioni del contesto: il sostegno inadeguato al desiderio di maternità e paternità, pur a fronte del grave problema demografico; la difficoltà a conciliare l’impegno lavorativo con la vita familiare; la difficoltà a prendersi cura dei soggetti più deboli; la difficoltà a costruire rapporti sereni in condizioni abitative e urbanistiche sfavorevoli; le convivenze di fatto, le separazioni coniugali e i divorzi; gli ostacoli di un quadro economico, fiscale e sociale che disincentiva la procreazione; i tentativi di equiparare alla famiglia forme di convivenza tra persone dello stesso sesso”.
Pur dentro tutte queste difficoltà, “noi abbiamo a disposizione nel progetto di Dio sempre il dono della famiglia, che è più grande di ogni adattamento o tradimento. Occorre contemplare questo dono per capirne la risorsa che esso è”, evidenzia mons. Sigalini.
Il presidente del Cop conclude: “Siamo entusiasti della vita, siamo grati a Dio di questo grande dono che fa all’umanità, siamo contenti del creato in cui ci ha collocato come essere unici e irripetibili, responsabili della sua conservazione e del suo sviluppo, intelligenti per capirne i segreti e entusiasti di collaborare con Lui. Non loderemo mai abbastanza Dio del dono della vita, della terra, dei fiori, delle piante, degli animali, del cielo e degli oceani. Siamo contenti di essere stati immersi in un sogno grandioso e di aver gioito con Dio della creazione e di essere stati aperti alla vita nel culmine della bellezza dell’universo”.

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