Ucraina: S.B. Shevchuk, “annessione alla Russia dei territori ucraini è furto spudorato a livello statale”

“Abbiamo assistito a un evento senza precedenti nella storia dell’umanità moderna: un furto spudorato a livello statale”. Lo ha detto Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, commentando il tentativo di annessione dei territori delle regioni ucraine di Luhansk, Donetsk, Zaporizhia e Kherson occupate dalla Russia. Durante un incontro con il clero dell’Arcieparchia di Kyiv, Sua Beatitudine Sviatoslav ha aggiunto: “Il Signore Dio ha comandato all’uomo: non rubare! Quando il furto diventa la politica di uno Stato, anzi, quando viene presentato come una grande vittoria, quello Stato e la sua politica, secondo le parole del santo papa Giovanni Paolo II, diventano la struttura del peccato nel mondo”. L’Arcivescovo maggiore di Kiev ricorda la recente Dichiarazione congiunta del Consiglio pan-ucraino delle Chiese e delle Organizzazioni religiose: “Il territorio dell’Ucraina, entro i confini riconosciuti a livello internazionale e costituzionalmente definiti, è integrale e inviolabile. La guerra su vasta scala scatenata dalla Russia contro l’Ucraina, contrariamente al diritto internazionale, mira ad impadronirsi di una parte del territorio dell’Ucraina e a distruggere lo Stato ucraino”. Il capo della Chiesa greco-cattolica fa poi riferimento alle parole di papa Francesco pronunciate all’Angelus di domenica scorsa dove il Santo Padre ha parlato di “ulteriori azioni contrarie ai principi del diritto internazionale” che aumentano “il rischio di un’escalation nucleare”. “Riferendosi al diritto internazionale – spiega Shevchuk -, papa Francesco riconosce l’inviolabilità dei confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina, mentre chiamando Mariupol e Zaporizhia città ucraine, esprime il suo disaccordo con il tentativo di annessione”. Nel fare poi riferimento all’invito che il Santo Padre ha rivolto al presidente dell’Ucraina “a essere aperto a serie proposte di pace”, Sua Beatitudine Sviatoslav spiega: “ovviamente il Papa comprende che per l’Ucraina la serietà di queste proposte di pace significa la ricerca dei meccanismi per riportare la sovranità del nostro Stato ai confini definiti nel 1991″. E fa notare che “la Sede Apostolica neanche in passato ha mai riconosciuto i tentativi di occupazione della Crimea ucraina da parte della Russia, mentre la diplomazia come strumento per raggiungere la pace nel mondo, auspicata dal Santo Padre, si basa sempre sul rispetto e sulla rigorosa osservazione delle norme del diritto internazionale”. La via della pace, secondo il Capo della Chiesa greco-cattolica, passa attraverso la cessazione delle ostilità da parte dell’aggressore, perché “bisogna smettere di ucciderci”, attraverso la condanna del criminale di guerra e della sua ideologia e il risarcimento dei danni causati.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia