Diocesi: Ales-Terralba, “profonda preoccupazione” per stabilimento Portovesme a rischio chiusura. “Trovare soluzioni a livello regionale e nazionale”

Un appello “agli Amministratori della Portovesme Srl, ai sindacati dei lavoratori, all’Amministrazione regionale e al Presidente del Consiglio dei ministri e a tutti coloro che hanno possibilità di mediazione perché, sedendosi attorno a un tavolo, trovino soluzioni atte a garantire la continuità del lavoro e scongiurino nuove misure di cassa integrazione e nuovi ulteriori disagi per i lavoratori diretti e per tutto l’indotto”. A rivolgerlo è l’Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Ales-Terralba, che in sintonia con il vescovo, mons. Roberto Carboni, esprime “profonda preoccupazione per le notizie riguardanti l’interruzione delle linee di produzione nello stabilimento di San Gavino Monreale della Portovesme Slr”, abitualmente chiamata la “Fonderia”. “Le problematiche relative al costo dell’energia devono trovare soluzioni a livello regionale e nazionale, perché il sito viene definito dallo stesso Ministero dello Sviluppo Economico di importanza strategica nazionale”, l’appello contenuto nel comunicato, in cui si ricorda che “dietro ogni operaio c’è una famiglia, e il diritto al lavoro, e in questo caso un lavoro che già c’è, deve essere tutelato e difeso, soprattutto in questo tempo di aumento del costo della vita e in un territorio come quello del Medio Campidano già gravemente ferito dalla disoccupazione”.

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