Ucraina: appello dei vescovi del Belgio al dialogo della pace e al risparmio energetico, “ogni giorno in cui parlano solo le armi, è un giorno perso”

“La guerra in Ucraina semina morte e distruzione; diffonde odio, paura e incertezza. Chiediamo di lavorare instancabilmente e con tutti i mezzi, per aprire un inizio di dialogo. Ogni giorno in cui parlano solo le armi è un giorno perso”. E’ l’appello dei vescovi del Belgio che oggi in una Dichiarazione lanciano un appello alla pace e al risparmio di “energia il più possibile” e ovunque per affrontare la crisi energetica che si è aperta a seguito del conflitto al confine orientale dell’Europa. Nella dichiarazione, i vescovi ricordano come “non solo in Ucraina, già così provata, ma in tutti i conflitti che, in tanti luoghi, stanno dilaniando le persone” ribadendo che “ogni persona ha diritto alla pace e alla sicurezza”. “Le vittime della guerra contano sulla solidarietà concreta di ciascuno di noi. La risposta offerta da tante persone a questa chiamata è un faro di speranza”. Per questo i vescovi incoraggiano e ringraziano quanti raccolgono beni per aiutare, donano sangue, accolgono i profughi. “Chiediamo a tutti di continuare ciò che hanno intrapreso e di contrastare così l’indifferenza o lo scoraggiamento. Le persone bisognose meritano tutta la nostra attenzione”. Ma la guerra in Ucraina ha aperto una crisi energetica senza precedenti. “La guerra al confine orientale dell’Europa – scrivono i vescovi – evidenzia anche la nostra dipendenza dalle fonti energetiche non rinnovabili. Le forniture di base come elettricità e gas sono diventate inaccessibili per molti. I governi stanno provando con varie misure per mitigare il disastro”. Da qui un secondo appello: “Cerchiamo di risparmiare energia il più possibile a casa, al lavoro e ovunque ci riuniamo. Chiediamo ai responsabili dei beni ecclesiastici e delle fabbriche ecclesiastiche di prestare particolare attenzione a questo. Un grado in meno fa già una grande differenza”. Secondo l’episcopato belga, “diventa sempre più urgente anche la transizione verso l’energia sostenibile. Chiediamo di unire le forze per questa transizione fondamentale”, esortano i vescovi che assicurano anche che “come Chiesa locale, rafforzeremo le misure già prese. I servizi diocesani per un’ecologia integrale e altri organismi, interni o esterni alla Chiesa, ci aiuteranno con i loro consigli e le loro azioni”. Le disastrose conseguenze della guerra in Ucraina fanno precipitare il mondo in una grave crisi. “La nostra opzione evangelica per i più poveri deve renderci particolarmente vigili”, avvertono i vescovi. “Le disuguaglianze si stanno allargando e i più poveri si trovano ad affrontare difficoltà crescenti. Restiamo loro vicini sia attraverso specifici atti di solidarietà che strutturalmente”. “Il bene comune non può essere subordinato a interessi puramente economici”. “La guerra in Ucraina e le crisi che ne conseguono ci preoccupano in modo particolare”, confidano i vescovi. “Più che mai, ci fanno riflettere e ci ricordano le nostre responsabilità. L’umanesimo integrale e unito, proposto dall’insegnamento sociale della Chiesa, è l’unica garanzia di un futuro reale e duraturo”.

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