Coronavirus Covid-19: Simg e Simit, linee guida per le cure domiciliari. “Evidenza scientifica unico criterio di riferimento”

L’evidenza scientifica come unico criterio di riferimento per guidare i pazienti affetti da Covid-19 nelle cure domiciliari. Di fronte all’aumento dei contagi legati a Omicron, la Simg (Società italiana di medicina generale e delle cure primarie) e la Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) intervengono in una nota per proporre le più attuali indicazioni terapeutiche, sulla base delle regole prescrittive dettate dagli enti regolatori, per l’Italia l’Aifa. “L’appropriatezza prescrittiva non si limita solo all’utilizzo di un farmaco in conformità con le indicazioni registrate, ma anche al dosaggio ed ai tempi di somministrazione, considerando non per ultimi gli aspetti amministrativi e normativi”, scrivono le due società scientifiche ricordando che “l’improvvisazione e l’utilizzo inappropriato di un farmaco può in taluni casi comportare il rischio di eventi avversi anche gravi ed esporre ad effetti collaterali importanti. Per cui al medico corre l’obbligo etico e deontologico di prescrivere farmaci off-label (al di fuori delle indicazioni registrate e del contesto clinico specifico) solo nell’ambito di studi clinici controllati e dietro firma di consenso informato da parte del ricevente”.
In campo Covid-19, si legge ancora nel testo, “restano tutt’oggi valide le indicazioni fornite con i documenti di raccomandazione prodotti alcuni mesi fa e che vedono l’intervento prescrittivo del medico in base a decisioni di tipo clinico-terapeutiche. In particolare, l’astensione terapeutica ed il monitoraggio del caso sono raccomandati di fronte ad un paziente completamente privo di sintomi, mentre l’utilizzo di farmaci sintomatici (antipiretici, antinfiammatori, antitussigeni, decongestionanti nasali) è da valutare nei soggetti paucisintomatici non a rischio di evoluzione”. Quest’ultimo aspetto “deve essere preso in considerazione in tutti i pazienti già alla comparsa dei primi sintomi, anche lievi, e deve essere attentamente valutato, oltre che con semplici strumenti – saturimetro – e scale – Mews -, soprattutto con l’applicazione di indici affidabili presenti nei software della medicina generale – HS-CoVI(Vulnerability Index)d”. A questo calcolo deve essere aggiunto lo stato vaccinale del malato (dosi, tipo di vaccino, distanza temporale dall’ultima somministrazione). In definitiva, “in presenza di rischio elevato in un malato fragile/vulnerabile, il medico curante è tenuto oggi ad avviare quanto prima i contatti con i centri specialistici di riferimento per la prescrizione/somministrazione di anticorpi monoclonali specifici e/o di antivirali ad azione diretta anti-Sars-CoV-2”.
Questi rimedi terapeutici, conclude il documento, “rappresentano ad oggi le sole cure specifiche domiciliari per i pazienti con Covid-19 di grado lieve-moderato”.

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