Coronavirus Covid-19: Irccs Medea, nel lockdown aumentati ansia e aggressività anche nei bambini piccoli

I problemi emotivi e comportamentali dei bambini sono aumentati significativamente durante l’isolamento causato dalla pandemia di Covid-19. Non solo, il disagio psicologico delle madri durante il lockdown ha contribuito a esacerbare il malessere dei figli. Al contrario, i bambini le cui madri sperimentavano meno sintomi d’ansia e di depressione durante il lockdown non mostravano un incremento di problemi internalizzanti ed esternalizzanti durante la prima ondata della pandemia rispetto al periodo precedente. È quanto emerge da uno studio dell’Irccs Medea, appena pubblicato sulla rivista European Child & Adolescent Psychiatry. “Il gruppo di ricerca dell’Attachment Lab del Medea di Bosisio Parini – spiega una nota – sta monitorando gli effetti dell’umore materno sullo sviluppo del bambino da diversi anni nell’ambito dello studio Edi (Effetti della depressione sull’infante), nato in collaborazione tra l’Irccs Medea e il Research Department of Clinical Educational and Health Psychology dell’University College London”.
“Abbiamo iniziato a seguire un gruppo di mamme con i loro bambini 7 anni fa, a partire dalla gravidanza, valutando l’impatto dello stress materno sullo sviluppo del bambino in diverse fasi del suo sviluppo”, racconta la responsabile dello studio Edi, Alessandra Frigerio. “Tra i diversi aspetti esaminati, abbiamo indagato la sintomatologia ansioso e depressiva nelle madri e il funzionamento emotivo-comportamentale dei bambini prima dello scoppio della pandemia, a 1 e a 3 anni di distanza dal parto, e durante il primo lockdown, dopo 4 anni dal parto”, prosegue Frigerio, evidenziando che “abbiamo osservato non solo un incremento dei problemi di ritiro, ansia-depressione, reattività emotiva ed aggressività nei bambini di questa età durante il lockdown rispetto a prima, ma scoperto anche il ruolo giocato dalla sintomatologia ansiosa-depressiva materna nel moderare tale traiettoria”.
Il campione di mamme e bambini, reclutato negli ospedali Valduce di Como, Mandic di Merate e Fatebenefratelli di Erba, è stato valutato attraverso gli strumenti maggiormente utilizzati negli studi epidemiologici in ambito internazionale per i problemi emotivo-comportamentali (Edinburgh Postnatal Depression Scale e State-Trait Anxiety Inventory per le mamme, Child Behavior Checklist per i bambini).
“Anche se preliminari, i risultati attuali evidenziano la necessità di fornire interventi psicologici tempestivi alle madri in difficoltà per aiutare i loro figli ad affrontare meglio gli effetti della pandemia”, sottolinea il direttore sanitario dell’Irccs Medea, Massimo Molteni, che conclude con un appello: “Auspico un intervento delle istituzioni per aiutare chi ha bisogno di un sostegno psicologico ma non può permetterselo”.

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