Terremoto Haiti: p. Hervé François (Caritas Haiti), “200.000 persone ancora senza un tetto, rischio esodo massiccio”

padre Jean Hervé François, direttore nazionale di Caritas Haiti

2246 morti, 329 persone disperse e 12.000 feriti. 83.403 case danneggiate e 53.815 distrutte, 166 scuole danneggiate, oltre 150 palazzi, chiese e parrocchie distrutte. Oltre 200.000 famiglie che dormono in strada o sui terreni, senza tende. Il 45% della popolazione del sud, circa 2 milioni di persone, è a livelli di insicurezza alimentare elevati. E’ questo il bilancio dei danni del sisma del del 14 agosto ad Haiti, aggiornato al mese di settembre, descritto oggi da padre Jean Hervé François, direttore nazionale di Caritas Haiti, durante una conferenza stampa on line organizzata da Caritas internationalis. “Domenica una nuova scossa di 4,5  gradi ha creato molta paura nella comunità – ha raccontato -. Le persone non hanno i mezzi di sussistenza per reperire il cibo, né materiali per riparare le case. Ci sono stati danni alle infrastrutture sociali come i dispensari e alle infrastrutture rurali, come i canali di irrigazione. Manca il carburante, è in aumento la violenza sessista, le gang hanno intensificato le loro attività sulle strade nazionali e nella penisola meridionale. Viviamo una situazione di grande vulnerabilità, ci sarà il rischio di un ulteriore esodo massiccio nelle prossime settimane”. Il dilemma di Caritas Haiti, in questo momento riguarda la difficoltà di uscire dall’emergenza umanitaria per iniziare a ricostruire. Poi c’è la questione dell’insicurezza: “Come possiamo garantire la sicurezza del nostro personale e delle equipe che lavorano sul campo?”  L’intervento delle Ong, inoltre, porta lo Stato a deresponsabilizzarsi: “Si pensa che le Ong possano da sole ricostruire case e villaggi”. Padre Hervé ha invitato a fare tesoro della lezione del 2010 e a coinvolgere la popolazione nella ricostruzione a medio e lungo termine: “Bisogna aiutare Haiti ad uscire dalla dipendenza umanitaria”. Cinque sono, ad avviso di Caritas Haiti, le sfide da affrontare in maniera prioritaria: “Ricostruire l’uomo haitiano del sud, vittima del trauma del terremoto; le famiglie che hanno avuto le case distrutte hanno diritto ad un tetto; assicurare l’istruzione dei bambini; ricostruire le infrastrutture rurali e mettere a disposizione soldi per aiutare i contadini a riprendere le attività”. Winter Lumarque, coordinatore internazionale Caritas Haiti, ha aggiunto che finora sono riusciti ad aiutare 8.000 famiglie, pari solamente al 10% delle vittime: “Siamo in difficoltà e chiediamo il sostegno delle Caritas sorelle per affrontare questa catastrofe”.

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