Perù: la Chiesa sottolinea il suo ruolo nei duecento anni di indipendenza del Paese e il proprio impegno per il futuro

La Conferenza episcopale peruviana, in una nota diffusa ieri, firmata dal presidente, mons. Miguel Cabrejos, arcivescovo di Trujillo, torna sul bicentenario dell’indipendenza del Paese, sottolineando il ruolo storico della Chiesa nella costruzione del Perù attuale e confermando l’impegno di continuare a essere “un elemento importante nella formazione storica, culturale e morale del Paese sempre in coerenza con la Costituzione”.
I vescovi ricordano la pluralità etnica e culturale del Paese e sottolineano la partecipazione della Chiesa alla lotta per l’indipendenza e alla costruzione della storia e dell’identità della nazione andina.
In questi 200 anni, evidenzia la nota, “la Chiesa ha avuto un ruolo preponderante”, come documentato da diversi storici. Processi come “la scolarizzazione delle popolazioni indigene, l’istruzione gratuita, l’istruzione professionale e superiore per le donne e l’istruzione universitaria sono state iniziative che la Chiesa ha promosso instancabilmente”. Casi emblematici di questo lavoro sono le due università più importanti del Perù: l’Università di San Marcos, fondata dalla congregazione domenicana nel 1551, e la Pontificia Università Cattolica del Perù nel 1917, fondata da padre Jorge Dintilhac de los Sagrados Corazones.
La Chiesa, ricordano i vescovi, ha svolto “un ruolo importante anche nella fondazione delle città”, attraverso il contributo di missionari e maestri d’arte, di espressioni artistiche come l’architettura, la scultura, la pittura e la linguistica. Senza dimenticare i santi peruviani che si sono sempre distinti per la loro opera caritativa e sociale.

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