Diocesi: mons. Spina (Ancona-Osimo), “abbandonare la mentalità clericale per camminare nella sinodalità”

“É questo il tempo di non essere ‘candele fumanti’, ma come diceva don Tonino Bello, essere “ceri pasquali”. È quanto scrive mons. Angelo Spina, vescovo di Ancona-Osimo, nella lettera per l’anno pastorale che sta iniziando. Mettersi in ascolto della Parola, la prima indicazione, “per crescere nella comunione e nella missione, ispirandosi ad essa come a una regola di vita con la riflessione comunitaria che alimenti una ricca esperienza spirituale e un vivo senso soprannaturale della fede dei credenti”. Il vescovo esorta inoltre i fedeli a collaborare nella Chiesa “come a un organismo vivo, composto di persone che conosciamo e con cui camminiamo e non come a una realtà astratta e lontana”. Di qui la necessità di abbandonare la mentalità clericale per camminare nella sinodalità: “Occorre fare un salto di qualità, entrando in un dinamismo virtuoso che ci connette attraverso relazioni vere ed arricchenti, che sappiano mettere a disposizione di tutti il bagaglio esperienziale di ciascuno”. Al centro del cammino sinodale, per mons. Spina, “va posta la famiglia come lievito della società che si rigenera attraverso i frutti dell’amore degli sposi: i figli che rappresentano il futuro. La preparazione al matrimonio dovrebbe essere un cammino nel tempo, negli anni con tappe di avvicinamento ed una particolare attenzione va rivolta alla fragilità della famiglia in questo tempo di sentimenti leggeri”. Un’attenzione particolare va poi rivolta ai giovani, “perché possano affrontare questi tempi con la solidale partecipazione di tutta la società che li deve rendere partecipi e protagonisti delle scelte per un futuro che li accolga e non che li misuri e li sfrutti”.

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