Burundi: Save the children, “migliaia di sfollati a causa della crisi climatica e innalzamento lago Tanganica, tanti bambini”

Negli ultimi anni almeno 103.305 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case a causa degli shock climatici in Burundi, dove l’aumento di inondazioni, tempeste e frane ha portato a una nuova crisi di sfollamento. Questo l’allarme lanciato da Save the children: questo mese ha raccolto i racconti di centinaia di famiglie sfollate che non hanno più alcuna speranza di ritornare alle loro case poiché l’innalzamento del lago Tanganica ha sommerso le loro terre. Oltre l’84% di tutti gli sfollati interni in Burundi oggi sono sfollati a causa di disastri naturali e non di conflitti. Il livello del lago Tanganica, il secondo lago più grande dell’Africa, è salito a 776,4 metri sul livello del mare ad aprile rispetto alla media di 772,7 metri, sommergendo centinaia di case e fattorie. “I bambini sono i più colpiti dalla crisi, essendo il Burundi uno dei Paesi con il tasso di fertilità più alti al mondo e i campi di sfollamento pieni di minori. Si stima che circa 7.200 sfollati, ovvero il 7% del totale, siano bambini con meno di un anno. Nel campo di Gatumba che ospita 3.000 persone sfollate a causa delle alluvioni, oltre l’80% sono bambini, la maggior parte dei quali non frequenta la scuola e molti mangiano una sola volta al giorno” denuncia Save the children, chiedendo alla comunità internazionale di finanziare urgentemente la risposta umanitaria in Burundi, dove almeno 2,8 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria, inclusi quasi 1,3 milioni di bambini. Il Piano di risposta umanitaria 2021 è finanziato solo per il 15,3%, lasciando enormi lacune nella fornitura di beni di prima necessità come cibo, acqua pulita e riparo.

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