Settimana liturgica nazionale: mons. Maniago (Cal), “ripartiamo da Cremona che per noi diventa segno di rinascita”

“Non nascondo la mia emozione nel dare avvio alla 71ª Settimana liturgica nazionale (Sln) e di farlo con questa celebrazione delle lodi mattutine perché è giusto che il primo atto del nostro convenire sia un sincero rendimento di grazie a Dio per il suo amore che sempre rende nuove tutte le cose aprendo orizzonti di speranza anche quando tutto sembra fitta tenebra. Perché sento che quello che stiamo vivendo sia un momento particolarmente significativo”. Con queste parole mons. Claudio Maniago, vescovo di Castellaneta e presidente del Centro di azione liturgica, ha dato il via stamattina alla 71ª Sln, in corso a Cremona, fino al 26 agosto.
“Dopo la sosta forzata per la pandemia che non ha permesso lo svolgersi della Sln del 2020 – ha ricordato il presule – il Centro di azione liturgica riprende il suo cammino con lo spirito di servizio alla Chiesa che è in Italia che ne ha caratterizzato fin dalle origini la vita e l’attività, promuovendo incontri e iniziative con una particolare attenzione alla divulgazione e conoscenza della Riforma liturgica del Concilio Vaticano II e alla formazione di tutte le componenti del popolo di Dio all’autentico spirito del celebrare cristiano. Un impegno che Papa Francesco ha espressamente raccomandato al Cal incontrandone i membri in occasione dell’70° anniversario della sua fondazione”.
facendo riferimento alla diocesi che ospita la Sln, Cremona,  mons. Maniago ha ricordato che era già predisposto l’evento per l’estate del 2020 “quando si è abbattuta sul nostro Paese e sul mondo intero il terribile flagello del Covid-19 che ha avuto proprio in queste terre, proprio in questa città, uno dei suoi centri più terribili e letali”. Perciò, “non possiamo iniziare questa nostra manifestazione senza che il nostro solidale ricordo vada a tutte le numerose vittime e a tutte le famiglie che sono state colpite dal lutto e dalle difficoltà sociali scaturite da questa pandemia. È quindi con emozione che ripartiamo da Cremona che per noi diventa segno di quella rinascita che auspichiamo per tutto il nostro Paese e oltre, per il mondo intero, rinascita che diventerà concreta non solo per il sapiente governo delle istituzioni, non solo per le capacità di resilienza del nostro tessuto sociale, ma per la responsabilità personale per il bene comune che tutti noi sapremo dimostrare nei nostri comportamenti e nelle nostre scelte. Ripartiamo da Cremona anche con una nuova modalità di partecipazione che oltre alla presenza forzatamente contingentata, prevede anche la possibilità di essere seguita attraverso i moderni canali mediatici: quegli strumenti che abbiamo scoperto in questo tempo di distanziamento come unica possibilità per mantenere i contatti essenziali, diventano una opportunità per far condividere, a una platea senz’altro più numerosa del solito, l’esperienza di questa nostra Sl”.

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