Chiese metodiste e valdesi: card. Bassetti al Sinodo di Torre Pellice, “il Mediterraneo è un appello per tutti noi a non guardare altrove, ma a incrociare lo sguardo di chi chiede aiuto”

“Nel Mediterraneo sperimentiamo le fatiche dell’umanità. Quante sorelle e quanti fratelli recano in volto i segni evidenti delle sofferenze patite. È un appello per tutti noi a non guardare altrove, ma a incrociare lo sguardo di chi chiede aiuto. E ad agire di conseguenza”. Lo scrive il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, in un messaggio di saluto al Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi che si è aperto ieri e che ha ricevuto questa mattina anche la visita del vescovo cattolico di Pinerolo, Derio Olivero. “Tre sono i verbi – si legge nel messaggio del card. Bassetti – che ci consentono di abitare questo tempo con fede, per ritrovare la gioia di camminare sui sentieri della vita: ascoltare, ricercare, proporre”. Sono le tre direttrici – spiega il presidente della Cei – attorno alle quali si svilupperà anche il Cammino sinodale della Chiesa cattolica che è in Italia. “La pandemia – ha osservato Bassetti – ha inciso e continua a incidere sui processi di vita, da quelli di routine a quelli più delicati e complessi” ma è questo il contesto in cui oggi le Chiese si trovano a vivere e dove sono chiamate ad “attualizzare la gioia di testimoniare il Signore risorto nella nostra società. Ce n’è tanto bisogno oggi!”. Il cardinale va subito nel concreto: “Guardiamo, ad esempio, al contesto mediterraneo, dove le confessioni cristiane stanno già facendo tanto. Da sempre la condizione diasporica delle comunità religiose è una situazione normale per chi vive attorno al bacino del Mare Nostrum: una complessa ricchezza da cui attingere per una fertile e rinnovata stagione culturale e religiosa”. Alla luce quindi degli impegni presi 20 anni fa dalle Chiese europee nella Charta Oecumenica, il cardinale disegna le vie d’azioni comuni declinate nei tre verbi. “Ascoltare – spiega – è una dimensione molto importante, perché favorisce la consapevolezza della realtà e aiuta a intuire l’azione dello Spirito che precede sempre la Chiesa. Sarà poi utile che la ricerca e lo studio sui dati raccolti siano arricchiti e illuminati dalla sapienza delle nostre tradizioni confessionali. Tanto è stato fatto! Dobbiamo riconoscerlo. Proprio questo c’incoraggia ad andare avanti con speranza e fiducia”. Infine, proporre: favorire cioè “processi innervati, ancora di più, nelle strutture delle nostre comunità, come metodo e come stile di vita”. Nel messaggio il card. Bassetti fa memoria di tutti coloro, “donne e uomini, vescovi e pastori, laici e laiche”, che, appartenenti alle diverse confessioni, si sono seriamente impegnati in campo ecumenico. “Sono stati e sono pionieri coraggiosi dello Spirito. Credo che tutto questo, oggi, debba incarnarsi nei processi ordinari delle nostre realtà territoriali e vada trasmesso alle nuove generazioni”. “Preghiamo tutti insieme lo Spirito – conclude Bassetti – perché guidi le nostre realtà: ci doni conoscenza reciproca, testimonianza autentica e impegno per il bene comune”.

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