Sicurezza: Viminale, cresciuti nel primo semestre 2021 gli atti intimidatori contro gli amministratori locali. Lamorgese, “+15,3%, campanello d’allarme%”

“I dati sull’andamento del fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali hanno fatto registrare nel primo semestre di quest’anno un incremento del 15,3% e per questo continuano a costituire un campanello di allarme che non possiamo e non dobbiamo sottovalutare”. Lo ha affermato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, nella riunione dell’Osservatorio nazionale sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali che ha presieduto al Viminale. Presenti il sottosegretario di Stato, Ivan Scalfarotto, il vicecapo della Polizia e direttore centrale della Polizia criminale, Vittorio Rizzi, il prefetto di Napoli, Marco Valentini, il prefetto di Catanzaro, Maria Teresa Cucinotta, il sindaco di Reggio Calabria in rappresentanza dell’Anci, Giuseppe Falcomatà, il presidente della provincia di Cosenza in rappresentanza dell’Upi, Francesco Iacucci, il presidente dell’associazione Avviso Pubblico, Roberto Montà, e i rappresentanti dei ministeri della Giustizia e dell’Istruzione.
“L’Osservatorio – ha aggiunto la titolare del Viminale – ha ascoltato i prefetti di Napoli e di Catanzaro, con particolarmente riferimento all’esperienza dei rispettivi osservatori regionali, e presto, con la collaborazione dell’Anci e dell’Upi, continuerà il giro di audizioni anche coinvolgendo direttamente i sindaci e gli amministratori locali oggetto di atti intimidatori”.

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