Perù: vescovi, “difendiamo istituzioni democratiche, nessuno sia escluso dallo sviluppo”

“Tutti uniti per il Perù”. È questo il titolo del messaggio diffuso ieri dalla Conferenza episcopale peruviana (Cep) per la festa del bicentenario dell’indipendenza, che si svolge oggi e domani e coincide con l’insediamento del presidente neo-eletto, Pedro Castillo. “Vogliamo condividere con voi la gioia di essere eredi di un grande storia e, allo stesso tempo, alcune sfide urgenti che sorgono in questo momento”, scrivono i vescovi. Otto, in particolare, le sfide delineate dalla Cep.
“Difendiamo con fermezza le istituzioni democratiche del nostro amato Perù, per costruire la pace e lo sviluppo umano integrale, rifiutando ogni forma di violenza, da qualunque parte provenga, perché non dobbiamo rilanciare un passato che ha insanguinato il nostro Paese e le cui ferite non sono ancora sono guarite. Rimaniamo vigili”, è il primo auspicio. I vescovi, che spesso citano il magistero di Papa Francesco, invitano, poi, all’impegno “per la riconciliazione e l’amicizia sociale tra tutti noi” e a rinnovare “la nostra opzione per la vita e il rispetto della dignità delle persone, specialmente le più povere e vulnerabili, dando priorità alla cura e alla riparazione di intere famiglie che continuano a subire gli effetti della pandemia”.
“Consolidiamo quanto realizzato nei programmi di vaccinazione e assistenza sanitaria, nonostante i limiti attuali – è la quarta esortazione -. Impegniamoci tutti a rafforzare il lavoro collettivo, fraterno e solidale per la salute integrale del nostro popolo”. Prosegue il messaggio: “Cari fratelli e sorelle, costruiamo e non distruggiamo il nostro amato Paese. Mentre commemoriamo il bicentenario della nostra indipendenza, cerchiamo un nuovo inizio che includa tutti, perché nessuno sia escluso”. Il sesto impegno consiste nel “cercare l’unità, attraverso il dialogo sincero, creando ponti di comunione e solidarietà, per superare le differenze e le polarizzazioni che ci allontanano”. Prosegue il messaggio: “Oggi come ieri, riaffermiamo la volontà della Chiesa, presente e propositiva fin dalla nascita della Repubblica, a continuare a lavorare fraternamente, con ascolto attivo, in tutti gli ambiti sociali, sempre nel rispetto della dignità e dei diritti di ogni persona, specialmente di donne e bambini”. Infine, l’ottava e ultima sfida: “Prendiamoci cura del creato, curiamo con cura e responsabilità la nostra costa, le nostre Ande e la nostra Amazzonia, con tutta la sua grande biodiversità e ricchezza linguistica dei popoli nativi, la nostra ‘casa comune’, pensando sempre generazioni attuali e nuove”.

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