Conferenza sul futuro dell’Europa: Consiglio Ue, “promuovere la piattaforma e un’ampia partecipazione dei cittadini” sia “priorità assoluta”

Foto SIR/Ue

“Questo è un buon inizio, ma si dovrebbero raggiungere molti più cittadini per avere un vero dibattito su scala europea. Promuovere la piattaforma e un’ampia partecipazione dei cittadini dovrebbe quindi essere una priorità assoluta per tutti coloro che sono interessati a contribuire al successo della Conferenza”. Lo si legge nel Rapporto del Consiglio Ue, appena pubblicato, sull’andamento della Conferenza sul futuro dell’Europa (il periodo di riferimento è marzo-giugno 2021). A oggi, 28 luglio, 20.786 persone si sono iscritte sulla piattaforma, nucleo centrale del cammino di ripensamento dell’Ue, hanno condiviso 5.916 idee e 11.526 commenti; nel calendario sono registrati 1.640 eventi. Ma, dice il Rapporto, “la piattaforma dovrebbe essere uno spazio in cui tutti i cittadini d’Europa si sentono a proprio agio e accolti per contribuire al dibattito”. Il Rapporto ripercorre sinteticamente quanto avvenuto durante i primi passi della Conferenza, dalla firma della dichiarazione congiunta, il 10 marzo, al lancio della piattaforma, il 19 aprile, e della Conferenza stessa, il 9 maggio, e poi l’evento dei cittadini, la prima assemblea, la definizione (in corso) dei membri dei quattro panel dei cittadini e le riunioni del Comitato esecutivo. Oltre a queste iniziative, le tre istituzioni europee che congiuntamente governano la Conferenza (Commissione, Consiglio e Parlamento) hanno definito un massiccio piano di informazione, mentre Comitato delle Regioni e Comitato economico e sociale europeo hanno attivato le proprie reti nei 27 Paesi Ue con campagne dedicate ad alimentare il confronto. Dice anche il Rapporto che “in tutti gli Stati membri un processo nazionale è stato avviato” (e un rappresentante per Paese di questa riflessione nazionale è membro dell’assemblea plenaria): questi processi dovrebbero focalizzarsi “sui giovani e su coloro che di solito non si coinvolgono” in confronti su questi temi. In alcuni Paesi stanno nascendo panel dei cittadini simili a quelli europei o anche siti web nazionali che incanalano le riflessioni verso la piattaforma europea. Dopo l’estate cominceranno a riunirsi i panel dei cittadini e a ottobre la seconda plenaria.

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