Estate: mons. Sacchi (Casale), “mai come ora abbiamo bisogno di sostare per ritrovarci”

“Mai come in questa estate abbiamo bisogno di sostare per ritrovarci. E da quasi un anno e mezzo che viviamo nella pesantezza della precarietà e dell’incertezza sul nostro futuro, per via di questa tremenda pandemia che si è abbattuta sul mondo e, non possiamo negarlo, vorremmo che dopo l’estate tutto ritornasse alla normalità. Non sappiamo come andranno le cose, ma è certo che il futuro lo affronteremo in modo diverso se la nostra dimensione interiore acquista più serenità e nuove motivazioni”. Lo ha scritto il vescovo di Casale Monferrato, mons. Gianni Sacchi, nel messaggio alla diocesi per il periodo di vacanze estive.
Richiamando un versetto del Vangelo di Marco – “Venite in disparte in un luogo solitario e riposatevi un po’” – letto nella liturgia della scorsa domenica, il vescovo sottolinea l’importanza di “stare in disparte con Gesù per uscire da una vita ‘stressata’, piena di cose da fare che ci impediscono tante volte di ascoltare i nostri desideri più veri, per riaccendere la nostra fantasia e riappropriarci di tanti momenti che rischiano di essere solo ‘vivacchiati’ e non gustati a fondo con partecipazione attiva e consapevole”. “Il luogo solitario in cui Gesù ci vuole portare è il ‘deserto’ nelle nostre vacanze: cioè ci chiede di vivere un po’ di tempo di silenzio e di solitudine per incontrare Lui, a tu per tu”, prosegue mons. Sacchi, secondo cui “è importante trovare dei momenti per stare soli con noi stessi… Davanti alla bellezza delle montagne, oppure seduti su uno scoglio al mare, o nel giardino di casa, o all’ombra di un fresco bosco, in un Santuario o nel segreto della nostra camera, cercando di ascoltare le voci più profonde, le parole più vere che sono nascoste nella nostra interiorità”. “Il fermarci a pensare – osserva – ci aiuta a scoprire la grandezza della nostra vita umana e nel medesimo tempo la piccolezza e la debolezza di ciò che siamo… Ritrovare noi stessi per ritrovare anche gli altri”. E se “la fretta tante volte ci impedisce di sostare, sederci, ascoltarci, guardare negli occhi le persone che ci vivono accanto” allora “la vacanza – conclude il vescovo – può essere l’occasione per ‘perdere tempo’ e restare un po’ di più a tu per tu, per cercare il volto dell’altro, per accogliere gli altri, per ritrovare gratuità, tenerezza e capacità di servizio”.

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