Libano: card. Raï (patriarca maronita), “governo dei leader” per affrontare la crisi

Un “Governo dei leader”, che coinvolga come membri dell’esecutivo i massimi rappresentanti dei principali partiti e schieramenti politici libanesi, come unica via per superare la paralisi politico-istituzionale che avvolge il Libano. Ad avanzare la proposta è il card. Béchara Boutros Raï, patriarca di Antiochia dei maroniti, in alcune dichiarazioni rilasciate ai media – e riportate oggi da Fides – dopo il suo ultimo incontro con il presidente libanese Michel Aoun. Il 2 giugno, il primate della Chiesa maronita si è recato nel Palazzo presidenziale di Baabda per confrontarsi con il presidente Aoun in merito all’incontro con i Capi delle Chiese e comunità cristiane del Libano convocato da Papa Francesco in Vaticano il prossimo 1° luglio. Alla fine della riunione con Aoun, sollecitato dai giornalisti, il patriarca ha manifestato di nuovo la sua amarezza per i veti incrociati che dallo scorso ottobre impediscono di formare un nuovo governo nazionale. Il Patriarca ha formulato la proposta di coinvolgere direttamente tutti i principali leader politici degli opposti schieramenti nella compagine governativa, creando una sorta di “governo di unità nazionale” chiamato a farsi carico delle gravi emergenze nazionali. I media libanesi continuano ad attribuire la mancata formazione di un nuovo esecutivo al braccio di ferro che contrappone il presidente, il cristiano Aoun, e il premier incaricato, il sunnita Saad Hariri, in merito agli incarichi ministeriali da conferire a alcuni ministri cristiani all’interno della squadra governativa. Finora, nessuna forza politica rilevante ha manifestato adesione e consenso nei confronti della proposta del patriarca.

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