Corpus Domini: mons. Nerbini (Prato), “ritrovare nuovo slancio per offrire lavoro, vicinanza e servizi senza stare a misurarsi”

La solennità del Corpus Domini ha rappresentato per la comunità ecclesiale di Prato l’occasione di ritrovarsi nuovamente insieme per la celebrazione della messa e la volontà di dar vita a un nuovo inizio. Ieri sera in ottocento – seicento persone a sedere e circa duecento in piedi, nel rispetto delle norme anti Covid – si sono radunati in piazza Duomo per fare memoria della presenza di Cristo nella Eucaristia.
La messa, con l’altare sistemato sul sagrato della cattedrale, è stata presieduta dal vescovo Giovanni Nerbini e concelebrata da una cinquantina di sacerdoti pratesi. In tanti hanno partecipato alla celebrazione: confratelli e consorelle della Misericordia vestiti con la tradizionale cappa di colore nero, gli aderenti dell’Azione Cattolica, gli scout dell’Agesci, i terziari carmelitani e i rappresentanti delle tante realtà presenti in diocesi. C’erano anche duecento giovani, ai quali il vescovo ha impartito il mandato di animatori per l’imminente inizio degli oratori estivi. Quest’anno sono venti le parrocchie pratesi nelle quali si vivrà l’esperienza dell’Estate Ragazzi. “Con lo sguardo di Gesù – ha detto Nerbini – vogliamo ritrovare il nostro posto accanto ai bambini, agli adolescenti e ai giovani che in questo tempo hanno sofferto tantissimo e pagato uno dei prezzi più alti per l’isolamento. Vogliamo riscoprire insieme a loro la bellezza di vivere, l’allegria del gioco e dello scherzo, l’avventura dell’amicizia e il miracolo della scoperta che c’è un padre che ci ama e che non ci lascia mai soli”.
Nella omelia il presule ha sottolineato come in un tempo come questo, “segnato da sofferenze, nuovi e vecchi bisogni, solitudini e perdita di speranza”, occorra “ritrovare nuovo slancio fissando lo sguardo su Gesù Eucaristia. Proprio come abbiamo fatto lo scorso anno, quando in molti, vista l’emergenza, hanno attivato energie e risorse per offrire lavoro, vicinanza e servizi senza stare a misurarsi”.
Il vescovo ha, quindi, sottolineato: “L’Eucarestia domenicale ci invita a superare paure, remore, fatiche, pigrizie. Di più: abbiamo bisogno di ritrovare la familiarità con il sostare in silenzio, per qualche momento di fronte al Sacramento, così come la grande tradizione della chiesa ci ha insegnato e ci raccomanda”.
Al termine della celebrazione mons. Nerbini è salito sul pulpito di Donatello e da lì ha impartito la benedizione eucaristica con il Santissimo Sacramento. “Oggi vogliamo fare nostro l’abbraccio dell’Eucarestia sulla nostra amata città – ha concluso – a tutti i suoi abitanti, nessuno escluso e al mondo intero, rinnovando il nostro intimo impegno al servizio, a partire dalla preghiere e soprattutto dalla prossimità a chi soffre ed è solo”.

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